Michelle Obama in campo per Kamala Harris: «La mia ragazza». E a Trump: «Chi glielo dirà che il lavoro che vuole adesso è un lavoro da neri?» – Il video
Lo slogan politico più efficace del terzo millennio, quello che ha segnato la vittoria elettorale, negli Stati Uniti, del primo presidente nero, viene prestato a Kamala Harris. Ed è il suo proprietario, Barack Obama, a gridarlo dal palco della convention democratica di Chicago: «Yes she can». La folla è in delirio. E dalla platea, si solleva un coro che ripete le iconiche parole: «Yes she can, yes she can, yes she can». L’ex presidente degli Stati Uniti, insieme alla sua compagna Michelle Obama, spinge la volata di Harris con un discorso incentrato sulla speranza. E non risparmia attacchi al candidato repubblicano, Donald Trump: «Bon fa che lamentarsi dei suoi problemi, inventare folli teorie cospirazioniste ed essere ossessionati dalle dimensioni delle folle».
Quando il pubblico, sentendo il nome di Trump, risponde con i «buuu», l’ex presidente rilancia: «Non fate “buuu”, votate! Non abbiamo bisogno di altri quattro anni di caos, abbiamo visto già quel film e sappiamo che il sequel di solito è peggio. Siamo pronti per la presidente Harris». L’ex coppia presidenziale, che riuscì ad arrivare alla Casa Bianca anche grazie a una campagna incentrata sul concetto di hope – speranza -, viene accolta con entusiasmo dalla propria città d’origine, Chicago. La platea si infiamma anche quando prende parola Michelle Obama: «Qualcosa di magico sta accadendo, non solo in questo stadio, ma fuori da qui. La speranza sta tornando», dice, chiamando Harris «la mia ragazza». E conclude: «È una delle persone più qualificate ed esperte che hanno corso per la presidenza ed è quella che ha più dignità». E Michelle non ha risparmiato attacchi al tycoon. «Chi gli dirà che il lavoro che sta cercando potrebbe essere uno di quei “lavori da neri”?», rievocando le frasi razziste dell’ex presidente. E a proposito delle sue insinuazioni secondo cui Kamala Harris e altri democratici «non sono veri americani», tra cui il marito, ha chiarito: «Nessuno ha il monopolio su cosa significhi essere americano, nessuno». Per la campagna sono giornate di grandi successi se si considera non solo il buon andamento della della kermesse (con oltre 20 milioni di telespettatori che l’hanno seguita il primo giorno) ma anche la raccolta di quasi mezzo miliardo di dollari da quando il presidente Joe Biden ha abbandonato la corsa alla Casa Bianca.
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