Ereditiera americana scomparsa a Madrid, si cerca il corpo nel Vicentino: arrestato negli Usa il marito

Ana Maria Henao Knezevich è scomparsa il 2 febbraio in Spagna dove si era recata con un’amica dopo il divorzio dal coniuge, sospettato del delitto

Il piccolo comune della provincia di Vicenza, Cogollo del Cengio, è al centro di un giallo internazionale. La squadra mobile di Vicenza, la polizia scientifica, un gruppo di investigatori spagnoli con la supervisione dell’Fbi stanno cercando, con l’ausilio dei cani molecolari, i resti dell’ereditiera Ana Maria Henao Knezevich, 40 anni, originaria della Colombia e residente da 18 anni negli Stati Uniti. La donna è scomparsa il 2 febbraio scorso a Madrid, dove si era recata con un’amica dopo il divorzio dal marito David Knezevich. Quest’ultimo, di origine serba ma naturalizzato statunitense, è stato arrestato all’aeroporto di Miami, all’arrivo di un volo da Belgrado, per il presunto coinvolgimento nel sequestro di persona e nella sparizione della moglie. E il 10 giugno è comparso davanti al giudice della Florida per la lettura formale delle accuse a suo carico.


Perché le ricerche si sono concentrate nel Vicentino

Questa mattina, mercoledì 21 agosto, con un ordinanza del sindaco del comune del Vicentino è stata chiusa una strada bianca circondata da una fitta boscaglia lungo la vecchia strada del Costo che collega la pianura berica all’Altopiano di Asiago (Vicenza). Sarebbe stato l’ex marito, secondo fonti investigative statunitensi, a dare indicazioni ben precise su dove ritrovare l’ereditiera. Oltreoceano sarebbe quindi arrivato l’input alle forze dell’ordine spagnole e italiane di dare il via alle ricerche a Cogollo del Cengio. Le ricerche nella zona boschiva, un’area particolarmente impervia e ricca di vegetazione, proseguiranno domani mattina, giovedì 22 agosto. 


La polizia spagnola: «Probabile movente economico»

Con la ex moglie Ana Maria, David Knezevich aveva messo in piedi negli Stati Uniti varie imprese di affitti di appartamenti turistici e di materiale informatico che avevano prodotto utili milionari. E sarebbe stata proprio la divisione del patrimonio, del quale Ana Maria reclamava il 50%, il movente economico ipotizzato dagli inquirenti spagnoli all’origine del presunto femminicidio. Secondo l’istruttoria coordinata dalla sezione per la violenza di genere del Tribunale, citata da vari media iberici, Knezevich sarebbe entrato nel domicilio di Ana Maria, in Calle Francisco Silvela a Madrid, con il volto coperto da un casco di motociclista. Le telecamere di sicurezza avrebbero registrato la sua immagine mentre entrava nell’edificio per poi uscirne con una valigia che, secondo i sospetti, poteva contenere il corpo della consorte. L’accusato ha sempre negato ogni accusa.

Foto copertina: ANSA/ Facebook / Asociación Sosdesapa

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