L’allarme di Fabio Panetta (Bankitalia): «La nostra spesa per il debito pubblico è uguale a quella per l’istruzione, siamo gli unici in Ue»

L’intervento del governatore della Banca d’Italia al Meeting di Rimini: «L’Unione europea ha portato a molti benefici, ma ora si vada avanti sui programmi di spesa comune»

L’Italia è l’unico Paese dell’eurozona che spende per interessi sul debito pubblico la stessa cifra che spende per l’istruzione. A dirlo è Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, nel suo intervento al Meeting di Rimini. Secondo il numero uno di Palazzo Koch, il debito pubblico sta «gravando sul futuro delle giovani generazioni, limitando le loro opportunità». Panetta ha illustrato dunque «la strada maestra» da seguire, che si compone essenzialmente di due parti. La prima è «una gestione prudente dei conti pubblici», con il «graduale conseguimento di avanzi primari adeguati». La seconda parte della strategia del governatore di Bankitalia consiste nell’approvazione di misure che portino a «un deciso aumento della produttività e della crescita».


L’inverno demografico

Nel suo intervento al Meeting di Rimini, Panetta ha anche parlato di un annoso problema italiano, il calo demografico, che «rischia di avere effetti negativi sulla tenuta dei sistemi pensionistici, sul sistema sanitario, sulla propensione a intraprendere e a innovare, sulla sostenibilità dei debiti pubblici». Per invertire la tendenza, il governatore di Bankitalia suggerisce al governo di «rafforzare il capitale umano e aumentare l’occupazione di giovani e donne», ma anche di favorire «un afflusso di lavoratori stranieri regolari», che a suo dire «costituiscono una risposta razionale sul piano economico, indipendentemente da valutazioni di altra natura». Secondo una stima della stessa Banca d’Italia, il calo demografico comporterà una perdita di Pil italiano del 13% da qui al 2040.


Il futuro dell’Europa dopo il Next Generation EU

Capitolo Unione europea. Secondo Panetta, Bruxelles si trova oggi di fronte a una serie di sfide «che mettono alla prova la solidità e la coesione» del progetto europeo. Di fronte a questa situazione, i governi hanno il compito di «non disperdere lo slancio verso l’integrazione dell’Ue e proseguire lungo il percorso comune». A chi si mostra scettico verso l’utilità dell’Unione europea, Panetta ricorda che «in assenza del mercato unico il reddito pro capite in Europa oggi sarebbe inferiore di un quinto». Mentre a proposito del passaggio dalla Lira all’Euro, aggiunge: «L’euro è diventato la seconda valuta mondiale, rafforzando la nostra sovranità economica e la nostra rilevanza internazionale. Quindi non abbiamo perso sovranità, l’abbiamo guadagnata». Detto questo, resta ancora tanta strada da fare. Ciò su cui insiste Panetta è la necessitò di arrivare a una capacità fiscale centralizzata. In altre parole: programmi di spesa comune come il Next Generation EU, in scadenza nel 2026. «Un banco di prova per la nuova legislatura europea – ha osservato il governatore di Bankitalia – sarà la capacità di confermare il ricorso a progetti di spesa comuni e di avanzare verso un’unione più completa e più integrata sul piano sia finanziario sia fiscale».

In copertina: Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, durante un evento a Roma, 31 maggio 2024 (ANSA/Ettore Ferrari)

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