Naufragio Palermo, il mistero del Bayesian: «Come ha potuto affondare in un minuto?»
L’albero maestro dello yacht Bayesian naufragato al largo di Porticello a Palermo è intatto. La ricostruzione che indicava come causa dell’affondamento la rottura quindi è scartata. Anche lo scafo non ha falle, secondo i video del naufragio del 19 agosto alle 4 del mattino. Intanto dal Regno Unito parlano dei legami tra Mike Lynch, tycoon del tech, e i servizi segreti di mezzo mondo. In particolare quelli israeliani. E della morte del suo amico e uomo di fiducia Stephen Chamberlain 48 ore prima di lui in un incidente stradale. Era finito alla sbarra per frode assieme a Lynch, negli Usa, e come lui era stato assolto, due mesi fa. Intanto la procura indaga su un possibile guasto tecnico o un errore umano per spiegare la strage. I reati ipotizzati sono naufragio, disastro, lesioni e omicidio colposi. E la domanda resta: come può una nave di quella stazza affondare in un minuto?
Le ipotesi
La procura di Termini Imeresi lavora su due ipotesi. La prima è che la velocità dell’acqua non abbia dato il tempo al sistema di emergenza di sigillare la nave. La seconda è che lo yacht sia stato sollevato da poppa proprio dall’acqua e si è inabissato con la prua puntata verso il fondale. Gli inquirenti cercano di capire perché il veliero sia affondato mentre una barca più piccola a 100 metri di distanza (ovvero quella che poi ha prestato i primi soccorsi) sia rimasta intatta. Andrea Ratti, professore al Politecnico di Milano dove dirige un master in yacht design, spiega al Corriere della Sera: «Il Bayesian si è trovato dentro un frullatore sotto la forza di venti ascensionali e discensionali che ne hanno scardinato gli equilibri. E una barca progettata da un professionista di grande esperienza come Ron Holland non fa eccezione». Ratti ipotizza «la rottura delle parti finestrate sul fianco» come causa dell’affondamento.
Il mistero
Rosario Marretta, professore di Fluidodinamica computazionale dell’Università di Palermo, osserva che «dobbiamo chiederci come mai con un bollettino meteo in forte peggioramento, la barca si trovava in piena notte a una distanza che non era quella di sicurezza dalla costa». Tra le ipotesi avanzate anche quella di un possibile impatto con la vicina secca delle Formiche. Di certo c’è che i tornado e le trombe marine non sono prevedibili. «Il radar è lo strumento migliore, ma abbiamo controllato e la zona dell’incidente ha copertura radar discontinua», dice Francesco De Martin, esperto di eventi meteo estremi all’Università di Bologna. «Non è detto che abbiano potuto avere queste informazioni. Il radar anticipa di 10-15 minuti l’arrivo di un forte temporale, forse troppo poco per manovrare la barca e mettersi in salvo».
La morte di Chamberlain
Stephen Chamberlain, uomo di fiducia di Lynch, Stava facendo jogging vicino a casa, nel villaggio di Stretham, quando una Corsa blu guidata da una donna inglese 49enne l’ha travolto per poi fermarsi immediatamente. L’avvocato è morto in ospedale. Chamberlain aveva lavorato come direttore operativo per la Darktrace, multinazionale inglese di cybersecurity creata da Lynch tramite il suo braccio finanziario Invoke Capital. Fin da subito legata ai servizi segreti britannici, dall’MI5 all’Agenzia per la sorveglianza elettronica Gchq. Già la primissima azienda di Lynch, la Cambridge Neurodynamics, aveva lavorato per i servizi segreti.
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