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Tajani e le tensioni sullo ius scholae: «Forza Italia è leale, ma vogliamo allargare i confini del centrodestra per avere più voti»

22 Agosto 2024 - 15:53 Felice Florio
Il segretario azzurro ribadisce la sua propensione a una nuova legge sulla cittadinanza: «Io non impongo niente a nessuno, ma voglio essere libero di parlare»

Al meeting di Rimini, Antonio Tajani prova a rasserenare i toni con gli alleati di governo. Durante la pausa agostana dai lavori parlamentari, le dichiarazioni sullo ius scholae e, in generale, uno scollamento dalle posizioni più estreme della destra, avevano evidenziato alcuni attriti tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, ma soprattutto tra gli azzurri e la Lega. Oggi – 22 agosto – durante la kermesse di Comunione e liberazione Tajani vuole dipanare le controversie recenti: «Avere delle idee e discutere non significa essere contro, né essere ai ferri corti, né fare polemiche. Ognuno ha le sue idee, noi abbiamo la nostra identità e non rinunceremo mai alla nostra identità. Siamo parte di una coalizione, siamo leali. Io ho tanti difetti, ma certamente la lealtà è uno dei pochissimi pregi che ho».

Tajani rassicura gli altri partner dell’esecutivo riguarda la solidità della coalizione: «Sono sempre stato leale al centrodestra, dal 1994 ad oggi. Quindi, da questo punto di vista, il governo può dormire sonni tranquilli per quanto riguarda Forza Italia. Siamo parte integrante del centrodestra, noi vogliamo però allargare i confini del centrodestra per far avere più voti al centrodestra». L’operazione per estendere il proprio consenso non è una novità estiva: in tal senso, vanno letti i reciproci attacchi che nell’ultimo anno si sono scambiati forzisti e renziani. Il segretario del partito fondato da Silvio Berlusconi non lo nasconde: «Il nostro compito è quello di prendere voti al centro, cioè quelli che stanno tra Giorgia Meloni e Elly Schlein. Non andiamo a cercare voti nell’elettorato della Lega e di Fratelli d’Italia, andiamo a cercare dove si possono allargare i confini. Credo che di questo tutti quanti debbano essere grati a Forza Italia perché sta costruendo un percorso che ci porterà a crescere come forza politica e ci porterà a crescere anche come coalizione di centrodestra».

I tre principali leader della coalizione – Meloni, Tajani e Matteo Salvini – avranno modo di discuterne il prossimo 30 agosto, quando si riuniranno per un vertice di maggioranza. Il vicepremier e ministro degli Esteri, tuttavia, aggiunge che il tema principale sarà tuttavia quello economico. La politica sta entrando nella stagione della Manovra e nella maggioranza «ci dovrà essere una sintesi delle varie proposte per dare risposte concrete ai cittadini italiani». Argomento che potrebbe non rientrare, invece, nell’ordine del giorno del summit del centrodestra è lo ius scholae. Tajani continua, però, a mostrarsi propenso a una revisione della legge sulla cittadinanza e afferma: «Non è che perché un tema non è nel programma di governo non se ne può parlare. Ognuno ha diritto parlare: io non impongo niente a nessuno, ma non voglio neanche che nessuno imponga qualche cosa a me, quindi sono libero di parlare».

Sul tema della cittadinanza, aggiunge il vicepremier, «abbiamo le nostre idee, ma non faccio polemiche» con le altre forze del centrodestra. «Siamo partiti diversi, sennò saremmo un partito unico. Siamo per il programma di governo e quello che ci vincola è il programma. Per quanto riguarda lo ius scholae non è parte del programma di governo, quindi noi possiamo esprimere il nostro giudizio, ne parleremo anche con i nostri alleati». Infine, Tajani interviene sull’autonomia differenziata. E dichiara: «Noi l’abbiamo votata, quindi non è che noi abbiamo creato un ostacolo, però vogliamo, visto che ci sono 60 milioni di cittadini italiani, che tutti i cittadini italiani abbiano gli stessi diritti e siano trattati nella stessa maniera. Abbiamo dato vita come Forza Italia a un osservatorio sull’applicazione dell’autonomia differenziata, perché noi vogliamo che tutti i cittadini traggano vantaggi e nessun cittadino sia penalizzato».

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