La scienziata Fabiola Gianotti (Cern): «Le idee migliori? Mi vengono quando faccio la spesa»
Fabiola Gianotti è direttrice generale del Cern dal 2016. La scienziata spiega che attualmente «al Cern studiamo i costituenti più piccoli della materia e dell’Universo e le loro interazioni. I nostri acceleratori, il Large Hadron Collider (Lhc) in primis , possono essere visti come dei potentissimi microscopi che ci consentono di studiare la natura e le sue leggi al livello più fondamentale. Lhc ci permette di affrontare domande affascinanti, come la composizione della materia oscura, che costituisce circa il 25% dell’Universo». E spiega che gli scienziati al lavoro stanno potenziando Lhc per aumentare l’intensità dei fasci di protoni: con questi “aggiornamenti” funzionerà fino al 2041. In parallelo sviluppiamo nuove tecnologie e pensiamo o al successore di Lhc: il progetto più accreditato si chiama Future circular collider: 90 km di circonferenza contro gli attuali 27 di Lhc».
La secchiona
Gianotti spiega che a scuola era una secchiona: «Mi è sempre piaciuto studiare. Ricordo come uno dei più bei momenti dell’anno quando, a settembre, andavo con i miei genitori in cartoleria a comprare i nuovi libri per la scuola. Già solo dai titoli immaginavo tutte le cose che avrei imparato, e per me era una grande gioia. Ma giocavo anche tantissimo: dalle bambole al calcio». E aggiunge che «ero l’unica femmina in un gruppo di maschi che giocavano a pallone nel cortile di casa mia. Mi sono anche rotta un dito, non l’ho detto ai miei genitori, cocciuta e stoica già allora. E l’osso non si è rimesso del tutto a posto. Colpa di un calcio preso sulla mano». Ha fatto anche l’attrice: «Qualche parte minuscola in un paio di sceneggiati. Invece ho fatto molto doppiaggio: dagli 8 ai 24 anni. Poi, quando ho iniziato il dottorato in fisica non potevo portare avanti troppe attività e ho lasciato».
La spesa
Gianotti riesce anche a fare la spesa: «Ci mancherebbe: fare la spesa è fondamentale: le migliori idee vengono quando sei in coda alla cassa del supermercato. Sei lì, con le persone davanti che hanno i carrelli pieni e tu pensi…». Anche se il Bosone di Higgs non è stato scoperto così: «Quello no, ma molte idee per il mio lavoro mi sono venute mentre ero in fila al supermercato». Mentre per essere grandi scienziati «occorre rigore e metodo, come in quasi tutti i mestieri. Ma certo ci vuole anche fantasia, il saper pensare out of the box , come dicono gli anglosassoni». Adesso le piacerebbe scoprire «la composizione della materia oscura. Mi piacerebbe poterla produrre in un acceleratore del Cern: la nostra conoscenza dell’Universo passerebbe in un colpo dal 5 al 30%».