Ius scholae, la Lega alza il livello dello scontro con Forza Italia. Lo staff di Salvini rispolvera un video di Berlusconi e scrive: «Ascoltate le sue parole»
Sulla griglia Instagram del leghista Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato, campeggia da oltre un giorno la registrazione dell’intervista di Fabio Fazio a Silvio Berlusconi. Era il 2017 e, ai microfoni di Rai 3, il Cavaliere disse: «Non basta frequentare una scuola italiana per avere diritto alla cittadinanza». Oggi, 22 agosto, è l’account ufficiale della Lega a pubblicare sui suoi profili quel video, accompagnandolo con questa didascalia: «Ascoltate le parole, inequivocabili, del grande Silvio. Ius soli e ius scholae? No, grazie». È un attacco diretto all’attuale numero uno di Forza Italia, Antonio Tajani, che da qualche tempo ha iniziato a chiedere una modifica della legge sulla cittadinanza. Qualche ora prima del post del Carroccio, al meeting di Rimini, il segretario azzurro è tornato sullo ius scholae: «Io non impongo niente a nessuno, ma voglio essere libero di parlare».
Lo staff di Matteo Salvini ha anche rilanciato sulle chat di Whatsapp l’estratto di quell’ospitata di Berlusconi a Che tempo che fa. Tra le frasi del defunto fondatore di Forza Italia, ce n’era una particolarmente dura: «Alcune di queste persone che abbiamo avuto modo di conoscere – gli immigrati – ancora vogliono la donna segregata e velata, odiano i cristiani, odiano gli ebrei, odiano la civiltà occidentale, odiano lo Stato italiano, non si può dare loro la cittadinanza italiana solo perché hanno frequentato una scuola». Ciò che tuttavia i leghisti di oggi ignorano – volutamente o inconsapevolmente – è che Berlusconi negli anni cambiò idea rispetto a quelle dichiarazioni del 2017.
La vera (e ultima) posizione di Berlusconi sullo ius scholae
Nel 2022, Berlusconi si mostrò “inequivocabilmente” favorevole al principio dello ius scholae. Al governo c’era Mario Draghi e Forza Italia sedeva tra i banchi della maggioranza. Il Partito democratico, anch’esso membro dell’esecutivo, propose una legge per concedere la cittadinanza ai ragazzi stranieri che avessero frequentato un ciclo scolastico in Italia di almeno cinque anni, senza dover attendere di raggiungere i 18 anni di età. Forza Italia si dichiarò contraria alla proposta di legge dei Dem, ma mentre Salvini fece di tutto per farla impantanare nell’iter parlamentare, i vertici azzurri – leggasi Berlusconi – diffusero una nota in cui esprimevano il proprio favore verso «norme che consentano ai giovani immigrati che frequentino un intero ciclo scolastico di ottenere la cittadinanza». Ciò che chiedevano era di estendere la durata minima degli studi per ottenere la cittadinanza a tutta la cosiddetta scuola dell’obbligo, che in Italia deve essere frequentata per 10 anni. Ergo, il Cavaliere negli ultimi anni era propenso all’introduzione di uno ius scholae, ma riteneva insufficienti cinque anni scolastici per l’ottenimento della cittadinanza.
La replica di Tajani
Tornando ai giorni d’oggi, Tajani ha subito replicato alla diffusione nelle chat e sui social leghisti del video di Berlusconi. «Non faccio polemiche. Credo di conoscere bene il pensiero di Berlusconi e non credo che Berlusconi debba essere utilizzato per fare polemiche politiche. Io non ho fatto e non intendo fare polemica politica con nessuno. So quello che diceva Berlusconi e lui si riferiva a un percorso di studi di cinque anni. Noi diciamo che serve un corso di studio completo, quindi la scuola dell’obbligo fino a 16 anni con il raggiungimento del titolo. Questa è una linea che garantisce molta più integrazione di quella prevista dalla legge attuale».
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