Jean-Luc Mélenchon: «Voglio far destituire Macron, la sua è una deriva autoritaria»

Il leader del Fronte Popolare: sull’Ucraina è più estremista della Nato

Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra francese, dice che quella di Emmanuel Macron è una deriva autoritaria. Perché il presidente mette in discussione il suffragio universale. E per questo vuole destituirlo e una mozione di censura verso il governo che sceglierà se non tenesse conto del risultato del voto. «Dalla Rivoluzione del 1789 il diritto di veto è stato negato al monarca», ricorda ironicamente in un’intervista al Fatto Quotidiano. «Deve nominare, non scegliere, il primo ministro», precisa Mélenchon. «Adesso il presidente Macron si arroga il diritto di veto sul risultato del suffragio universale. Accidenti! Già nel 1789 al re Luigi XVI, prima ancora che fosse istituita la Repubblica, era stato negato questo privilegio da un voto della prima Assemblea!».


La deriva autoritaria

Secondo Mélenchon «il comportamento di Macron è la deriva autoritaria dei governi neoliberisti in Europa. Ma è eccezionale, perché il suffragio universale stesso viene messo in discussione dal presidente». E spiega: «In ogni caso, un nuovo scioglimento non è possibile prima di un anno e voteremo per la censura di qualsiasi governo non guidato da madame Lucie Castets». Il leader sostiene che «il Nuovo fronte popolare è uscito vincitore e gli spetta formare il governo e poi presentare le proposte ai deputati, quando necessario. Gran parte del programma può essere attuato tramite decreto o circolare. Non dobbiamo giustificare nulla». Infine, spiega che quella di Macron sull’Ucraina è «un’intenzione deliberata, in linea con la tabella di marcia per questa vicenda fornita dalla fazione più estremista della Nato. Senza dubbio è stato il suo modo di far dimenticare che poco tempo fa aveva dichiarato la Nato “cerebralmente morta».


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