Sharon Verzeni, c’è un testimone indagato. I genitori segnalano due «stranezze» agli inquirenti
C’è un indagato per l’omicidio di Sharon Verzeni in via Castegnate a Terno d’Isola. Ma l’accusa nei suoi confronti è quella di falsa testimonianza. Mentre l’autopsia dice che la 33enne quella notte tra il 29 e il 30 luglio è morta senza riuscire a difendersi perché l’aggressione è stata velocissima. E probabilmente l’assassino ha usato un coltello da cucina. E si cerca ancora la persona in bicicletta ritratta da alcune telecamere di sorveglianza. I carabinieri coordinati dal pubblico ministero Emanuele Marchisio seguono due piste. Il primo legato alla vita di Sharon, alla sua professione e a Scientology. Il secondo è quello del killer che colpisce e scompare. Ma proprio perché nessuno lo ha visto è possibile che viva proprio in quella zona. E che non avesse quindi bisogno di scappare da un occhio elettronico.
Il testimone “reticente”
Antonio Laveneziana, 76 anni, pregiudicato pugliese, è l’uomo indagato per falsa testimonianza. Quando è stato sentito come persona informata sui fatti ha detto che quella sera dormiva. Poi i carabinieri gli hanno mostrato le immagini di una telecamera che lo ritraeva sul balcone. «Ero sul balcone a fumare, ma io non ho visto nessuno, può darsi che non ci abbia fatto caso a una persona in bicicletta, qui passa tanta gente», ha spiegato. Oggi, scrive Repubblica, è indagato. Ma ancora ieri ha ribadito di non essersi accorto di nulla. Anche perché è stato operato per due cateratte e usa un apparecchio acustico. In ogni caso negli stessi momenti in cui lui si trovava sul balcone altre telecamere hanno inquadrato la bici con il suo occupante che oggi è ricercata numero uno. I genitori di Sharon invece hanno segnalato due stranezze agli inquirenti. La prima è che loro non sapevano di un avvicinamento così deciso di Verzeni a Scientology.
Le passeggiate notturne di Sharon
La seconda è che non hanno mai saputo delle sue passeggiate notturne oltre la mezzanotte. A breve il fidanzato Sergio Ruocco sarà risentito. Oltre agli esami tossicologici, la procura ha disposto l’analisi del capello della vittima, per studiare la sua storia pregressa. Cioè se abbia in passato assunto psicofarmaci o droghe. L’autopsia non avrebbe fornito elementi per capire per esempio se Sharon sia stata colpita prima alla schiena e poi al torace e viceversa, se chi l’ha uccisa sia uomo o donna, destrorso o mancino. Quello che la famiglia avrebbe comunque rilevato con gli investigatori è che Sharon quella sera è uscita a camminare più tardi del solito. Il mistero si risolverà soltanto quando si risponderà alla domanda: perché è uscita a quell’ora? E chi ha incontrato?
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