Il sindaco di Bologna Lepore e i disagi dei residenti: «Rispondo anche se il cittadino è di Fratelli d’Italia». L’ira dei meloniani

Il senatore FdI Lisei: «Non solo noi esponenti politici siamo schedati, ma anche i nostri parenti»

Non è affatto piaciuta ai meloniani la dichiarazione del sindaco di Bologna Matteo Lepore che, rispondendo a una domanda sulle iniziative di contrasto alle risse avvenute in via Capo di Lucca nel capoluogo emiliano, ha deciso di tirare in ballo un residente, rappresentante di Fratelli d’Italia. «Abbiamo molte segnalazioni da un parente di un rappresentante di FdI, che prendo sul serio perché, nonostante questo, è un cittadino». Dichiarazioni, queste, che hanno mandato su tutte le furie il partito della premier Giorgia Meloni. Il senatore di FdI Marco Lisei, ha sottolineato «la gravità inaudita» di quanto detto dal sindaco di Bologna. «Facciamo fatica a trovare altre risposte a quello che ha detto che non sia definibile in liste di proscrizione, una vera e propria schedatura degli esponenti di FdI – sottolinea – Il sindaco Lepore, con agghiacciante candore, afferma addirittura che pur essendo un parente di un rappresentante di FdI nonostante tutto è un cittadino». «Questo è lo stato della democrazia a Bologna – continua – la viviamo da tempo, ma con Lepore e il suo collocamento radicale di estrema sinistra il clima è peggiorato. Oggi sappiamo che non solo noi esponenti politici siamo schedati – conclude – ma sembrerebbe anche i nostri parenti, un vero e proprio attacco alla libertà e la democrazia».


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