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Viareggio, neonato di 2 mesi trovato morto in culla: alla nascita era positivo alla cocaina

La scoperta del personale della casa famiglia dove il piccolo era ospitato a causa dei problemi di tossicodipendenza della madre

È stato trovato morto, nella sua culla. Il neonato di due mesi non respirava più. La tragica scoperta nella notte di mercoledì 21 agosto, intorno alle 4, del personale della casa famiglia alla quale era stato affidato per i problemi di tossicodipendenza della madre. Quindi l’allarme, la corsa del personale del 118, della Croce verde e dei carabinieri. Ma per il piccolo non c’è stato nulla da fare, inutili le manovre di rianimazione. Il bimbo alla nascita era risultato positivo alla cocaina: la madre aveva problemi di tossicodipendenza. Per questo era stato assegnato a una casa famiglia della città dove comunque i genitori potevano andare a fargli visita per passare un po’ di tempo insieme sempre sotto la sorveglianza del personale della struttura. La morte improvvisa potrebbe essere da ricondurre alla sindrome della morte in culla.

«Il piccolo era una speranza per loro»

La sindrome, ancora senza spiegazioni scientifiche certe, comporta 250 decessi ogni anno (circa lo 0,5% delle nascite totali) e colpisce soprattutto i neonati tra i 2 e i 4 mesi. Sulla morte improvvisa del piccolo la famiglia vuole comunque escludere ogni ipotesi ed è probabile che venga richiesta l’autopsia sul corpicino a quanto si evince dalle parole dell’avvocato dei genitori: «Questa nascita era davvero stata una speranza per loro. Una speranza oggi tragicamente spezzata. Adesso ci muoveremo di concerto con la Procura di Lucca: vogliamo vederci più chiaro, per capire se vi siano responsabilità che starà alla stessa Procura accertare».

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