Gaza, al Cairo si tratta la tregua: l’ipotesi di contingenti Ue e Onu al valico di Rafah. Ma Hamas medita vendetta contro Israele

La formula sarebbe contenuta nel nuovo documento presentato dalla delegazione dello Stato ebraico

Un’unita di ispezione dell’Onu lungo l’asse Fidalelfia, al confine tra Egitto e Gaza, e una delegazione dell’Unione europea sul versante palestinese del valico di Rafah. È quanto prevede, secondo un’anticipazione del quotidiano del Qatar The New Arab, la proposta aggiornata presentata al Cairo dalla delegazione israeliana per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas e il raggiungimento di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Il documento israeliano è stato consegnato ieri, giovedì 22 agosto, dai capi del Mossad, David Barnea, e dello Shin Bet, Ronan Bar. La proposta non prevedrebbe tuttavia un ritiro immediato dell’esercito dello Stato ebraico dall’enclave palestinese, ipotesi che Benjamin Netanyahu ha più volte ribadito di escludere anche negli ultimi giorni. Piuttosto, Tel Aviv avrebbe aperto a un ritiro graduale delle proprie truppe, secondo un calendario ancora da concordare, a complemento del possibile innesto di unità Ue e Onu dai due lati del valico di Rafah.


Il colloquio tra Gallant e Austin

La scorsa notte c’è stato intanto un nuovo contatto telefonico tra Yoav Gallant, ministro della Difesa israeliano, e il suo omologo statunitense, Lloyd Austin. «Il colloquio si è concentrato principalmente sulla preparazione congiunta e sul mantenimento della prontezza e dell’interoperabilità delle forze e delle capacità israeliane e statunitensi di fronte alle continue minacce dell’Iran e Hezbollah contro Israele», ha fatto sapere l’ufficio di Gallant. Quanto agli sviluppi su Gaza, il ministro israeliano ha esposto «dettagliatamente i risultati ottenuti dall’Idf: la sconfitta della brigata Rafah di Hamas e la distruzione di oltre 150 tunnel nella zona».


Hamas prepara la sua vendetta

Nel frattempo, pare che Hamas stia pianificando la sua vendetta per l’assassinio del capo politico, Ismail Haniyeh, ucciso lo scorso 31 luglio in Iran. Secondo quanto rivelato da fonti palestinesi a Channel 12, i miliziani avrebbero intenzione di colpire cittadini israeliani all’estero. La decisione sarebbe stata presa due giorni dopo l’omicidio avvenuto a Teheran, attribuito a Israele ma mai rivendicato dallo Stato ebraico.

In copertina: Alcuni sfollati palestinesi fuggono dalla città di Deir Al Balah, nel centro della Striscia di Gaza, 22 agosto 2024 (EPA/Mohammaed Saber)

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