Sallusti geloso di Marco Travaglio. L’appello a Giorgia Meloni: «Non accettare la sua corte»
Marco Travaglio ha spiazzato un po’ tutti quando in un editoriale del 20 agosto ha tessuto le lodi di Giorgia Meloni. Il direttore del Fatto Quotidiano ha descritto la premier, notoriamente lontana dalle sue inclinazioni politiche, come «una tipa sveglia». Che al pari di Giuseppe Conte sarebbe «vista come un’intrusa dalle élite più putride». A intervenire a gamba tesa sulle parole al miele rivolte da Travaglio a Giorgia Meloni è ora Alessandro Sallusti, direttore del Giornale. In un editoriale pubblicato oggi, venerdì 23 agosto, Sallusti mette in guardia la premier dal «bacio della morte» di Travaglio. Il quale secondo lui «è uno che statisticamente allunga la vita ai suoi nemici e la accorcia agli amici».
A sostegno della propria tesi, Sallusti ricorda i legami tra il direttore del Fatto Quotidiano e alcuni personaggi della magistratura italiana. Due su tutti: Antonio Ingroia, descritto da Sallusti come un «pm siciliano tra gli ideatori della teoria complottistica della trattativa Stato-mafia» e Piercamillo Davigo, «il pm che ha visto complotti ovunque». Il direttore del Giornale si lancia poi in un attacco diretto al collega Travaglio, che «detiene il record nazionale di querele perse per le balle che dice e scrive» e che «sulla teoria dei complotti ha costruito la sua carriera». Sallusti ricorda quindi come Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, due politici che «Travaglio ha sposato», sono andati in disgrazia. E mette in guardia la premier dal rischio di fare la stessa fine: «Presidente Meloni, non sono affari miei. Ma finché è in tempo si salvi dal bacio della morte che ha già fatto secchi Ingroia, Davigo, Di Maio, Conte e tanti altri».
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