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Arrestato in Francia Pavel Durov, fondatore e amministratore delegato di Telegram

24 Agosto 2024 - 23:13 Redazione
L'uomo di 39 anni, accompagnato da una donna e dalla sua guardia del corpo, era appena arrivato dall'Azerbaigian

Era appena atterrato all’aeroporto parigino di Le Bourget quando Pavel Durov è stato arrestato dalla Gendarmerie specializzata nel trasporto aereo. Il fondatore e amministratore delegato di Telegram era rientrato in Francia dopo un viaggio in Azerbaigian. Sceso dal suo jet privato intorno alle ore 20 di oggi, 24 agosto, Durov era in compagnia di una donna e della sua guardia del corpo quando è stato sottoposto al fermo. Per l’emittente francese Tf1, sul cittadino franco-russo – che ha creato uno dei più celebri servizi di messaggistica criptata – pende un mandato di ricerca francese, spiccato sulla base di un’indagine preliminare.

Sempre secondo Tf1, Durov è nel mirino della magistratura perché la sua app di messaggistica sarebbe priva di moderazione, non coopererebbe con le forze dell’ordine e fornirebbe strumenti – come lo scambio di criptovalute – in grado di agevolare attività illegali. La piattaforma, in sintesi, sarebbe complice di una lunga serie di reati, dal traffico di droga alle frodi. L’esecuzione del mandato di arresto sarebbe potuta avvenire soltanto sul territorio francese: «Ha commesso un errore, forse era solo una tappa», ha riferito a Tf1 una fonte vicina alle indagini. Durov, dati i rapporti ostili tra la sua azienda e le autorità di molti Paesi europei, aveva evitato il più possibile di soggiornare nell’Unione. Preferiva muoversi tra i Paesi del Golfo, la Russia e le ex repubbliche sovietiche e il Sud America.

Durov, dovrebbe comparire davanti a un giudice nelle prossime ore, prima del rinvio a giudizio per decine di reati, tra cui terrorismo, traffico di stupefacenti, frode, riciclaggio di denaro, ricettazione, contenuti criminali con soggetti minorenni, eccetera. Secondo le informazioni raccolte da Tf1, è quasi certo che Durov finirà in custodia cautelare. «Sulla sua piattaforma ha permesso che venissero commessi innumerevoli delitti e crimini e non ha fatto nulla per moderare o collaborare», ha affermato un’altra fonte all’emittente.

Foto di copertina: Instagram | @durov

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