Lucca, un’anziana muore e lascia 700mila euro in eredità alla badante: i familiari le fanno causa ma perdono la battaglia legale

La collaboratrice domestica ha dovuto aspettare dieci anni per poter finalmente riscuotere la cifra

Ci sono voluti dieci anni di battaglie giudiziarie, ma alla fine una badante lucchese è riuscita a ereditare i 700mila euro promessi da una donna di 78 anni che ha accudito fino agli ultimi istanti prima della morte. Tutto inizia nel 2009, quando l’anziana – senza marito e figli e affetta da diverse malattie, tra cui un diabete, un carcinoma uterino e alcuni problemi di cuore – si mette in cerca di qualcuno in grado di aiutarla. Tra la signora e la badante – racconta il Corriere Fiorentino – nasce subito un’amicizia, al punto che nel dicembre 2013 – pochi mesi prima di morire – l’anziana redige un testamento olografo in cui nomina la collaboratrice domestica erede universale di tutti i suoi beni. Un’eredità tutt’altro che trascurabile, visto che la 78enne deteneva buoni postali per circa 700mila euro. «Lascio tutto quello che ho alla mia badante, questa è la mia volontà perché è stata la mia bimba che mi ha guardato in questi anni», scrive la donna nel testamento olografo.


La battaglia in tribunale

I familiari della donna non ci stanno e denunciano la badante lucchese per circonvenzione di incapace. In sede civile, viene richiesto l’annullamento del testamento, perché scritto in un momento in cui l’anziana donna non sarebbe più stata capace di intendere e di volere. I giudici dispongono un sequestro temporaneo di tutti i beni della donna e l’ex badante finisce sotto processo penale. Nel 2022, viene assolta dalle accuse «perché il fatto non sussiste». Ora, a dieci anni dalla morte dell’anziana signora che accudiva, la donna potrà incassare anche i 700mila euro di eredità grazie alla sentenza della corte civile d’appello di Firenze, che l’ha riconosciuta come unica erede universale. I parenti dell’anziana signora, che avevano impugnato il testamento, sono stati condannati a pagare anche 40mila euro di spese legali.


Foto di copertina: Yuri Arcurs / Dreamstime

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