Solingen, è ancora caccia all’autore della strage al Festival della diversità. La polizia: «Non possiamo ancora diffondere il suo identikit»

In mattinata è stato fermato un 15enne, ma non si tratterebbe del responsabile degli accoltellamenti. Scholz: «L’aggressore sia punito con durezza»

È ancora in circolazione il responsabile della strage avvenuta nella serata di venerdì 23 agosto a Solingen, in Germania, dove tre persone sono state uccise e altre otto sono rimaste ferite in un attacco con coltello. In una conferenza stampa con i giornalisti, la polizia tedesca ha confermato di aver fermato un 15enne e si sta verificando se sia collegato all’attacco oppure no. L’adolescente è stato sentito parlare in un colloquio sospetto con un’altra persona poco prima dell’attentato. Pur avendo ascoltato diverse testimonianze, gli investigatori hanno detto che non è ancora possibile divulgare l’identikit del ricercato. Secondo alcune indiscrezioni della Bild, le forze dell’ordine starebbero cercando un uomo tra i 20 e i 30 anni, alto 1,70-1,75 centimetri. L’uomo in questione avrebbe una barba colta e folta, un fisico da sportivo e indossa vestiti neri e un cappuccio.


L’arresto del 15enne

Il ragazzo di 15 anni segnalato da una testimone è stato fermato questa mattina dalla polizia mentre si trovava nell’appartamento dei genitori. Stando a quanto dichiarato dalla polizia e dai media tedeschi, il profilo del giovane non corrisponde a quello dell’attentatore, ma le forze dell’ordine sono al lavoro per capire se sia legato in qualche modo a quanto avvenuto ieri sera. Il 15enne è stato sentito parlare in un colloquio sospetto con un’altra persona poco prima dell’attacco col coltello avvenuto a Solingen. Non è ancora chiaro se il colloquio fosse proprio con il responsabile dell’attacco.


La pista del terrorismo

Nel frattempo, non si esclude la pista del terrorismo, suggerita da un particolare: i filmati di ieri sera confermano che l’aggressore ha accoltellato deliberatamente le vittime all’altezza della gola. «Al momento classifichiamo l’aggressione a Solingen come attacco, ma non possiamo classificarlo ancora come attentato terroristico, perché al momento non conosciamo le ragioni dietro questo attacco», ha detto a LaPresse un portavoce della polizia di Düsseldorf. Durante l’aggressione, tre persone sono morte e otto sono rimaste ferite. L’uomo ha colpito tra la folla ed è scappato dopo essere stato ferito dalla polizia. Ha agito durante la celebrazione del Festival della Diversità per i 650 anni della città che si trova nella Renania Settentrionale-Vestfalia. La polizia lo sta ancora cercando.

Caccia all’aggressore

I sospetti si stanno orientando su un uomo probabilmente arabo e la polizia non esclude una matrice terroristica. Dopo l’attentato la scena è stata «in gran parte transennata». Il Festival, che doveva durare fino a domenica, è stato interrotto. L’attacco è partito alle 21:45 a Fronhof, nel centro di Solingen. In quel momento sul palco della festa stavano suonando musica dal vivo. Le vittime sono una donna e due uomini originari di Solingen e Düsseldorf. L’uomo avrebbe puntato il coltello deliberatamente al collo delle sue vittime, e questo fa ritenere alla polizia che si tratti di un atto terroristico e non di un gesto di follia. Ora in città si trovano unità pesantemente armate con circa 40 veicoli speciali provenienti da tutta la Renania Settentrionale-Vestfalia. Gli incroci stradali sono stati chiusi e ai residenti è stato chiesto di rimanere nelle proprie case ed evitare il centro città. Una unità di crisi è stata allestita temporaneamente in un bar.

Scholz: «Catturare rapidamente il responsabile»

In giornata è intervenuto anche il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che a proposito dell’accaduto ha scritto: «L’attentato a Solingen è un fatto terribile, che mi addolora profondamente. L’aggressore deve essere preso velocemente e punito con la massima durezza». Poco più tardi è arrivato anche un commento della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, anche lei tedesca: «Sono profondamente scioccata dall’attacco brutale e insidioso di Solingen. I miei pensieri sono rivolti alle famiglie dei morti e dei feriti, ai quali auguro una pronta guarigione. Dobbiamo fare chiarezza sui retroscena di questo crimine il prima possibile».

In copertina: Le tende delle Forze dell’ordine sulla scena del delitto a Solingen, in Germania, 24 agosto 2024 (EPA/Volker Hartmann)

Leggi anche: