Dalla scommessa di «Sotto questo sole» al perché Cremonini ha scritto «50 Special»: la top ten dei tormentoni anni Novanta – La serie

Lunapop – 50 Special (1999)

Quando Cesare incastrò le cuffie del walkman nel viso di Erica, la sua musa, e premette play, lei alla fine commentò solo con un «bella». Forse Cesare si aspettava qualcosa di più sull’onda emotiva del giorno prima, quando la madre, esasperata dal suo sogno di diventare un musicista, gli spaccò la chitarra sulla schiena. Cesare, due mesi all’esame di maturità, rispose a quel gesto proprio con una canzone, che compose di getto al pianoforte, ispirato dal cult Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi. Forse non è un caso che 50 Special sia l’ultimo tormentone prima dell’inizio del nuovo millennio, per quanto riguarda la musica italiana l’alba del peggior decennio della propria storia. Perché 50 Special riuscì straordinariamente a racchiudere ogni singolo concetto di tormentone italiano dagli anni ’60 in avanti. Il sound infatti richiama al rock di quegli anni lì, flirta con il rockabilly del quale conserva il fascino danzereccio, si appoggia su un controtempo assai raffinato, è sostanzioso come una domenica a pranzo nel bolognese, territorio che viene omaggiato con la celebrazione dei famosi «colli bolognesi», dove il protagonista sogna di scappare, nonostante sia piena estate e tutti, anche nei tormentoni, corrano al mare. 50 Special è un brano perfetto, generazionale nella misura in cui ha una data di pubblicazione precisa, ma in realtà quel senso di profonda libertà, così magnificamente espresso in quel battistiano e istintivo «nananananna nanananna», non ha età, non conosce bandiere o confini. 50 Special, cara Erica, altro che bella, si inserisce nella categoria dei brani che hanno fatto la storia.