Dalla scommessa di «Sotto questo sole» al perché Cremonini ha scritto «50 Special»: la top ten dei tormentoni anni Novanta – La serie

883 – Hanno ucciso l’uomo ragno (1992)

La ricetta per uno dei brani più iconici della carriera degli 883, che di brani iconici ne hanno composti almeno, esagerando per difetto, una buona ventina, fu semplice: un panino con pancetta e tabasco a pranzo e un minestrone a cena. Forse fu questo ancestrale abbinamento, degno dello stomaco di, appunto, un supereroe, ad accendere nel giovine Pezzali un’epifania che sarebbe rimasta impressa nella mente e nel cuore di un’intera generazione per sempre. Hanno ucciso l’uomo ragno è uno di quei casi, molto frequenti a dire il vero, di brano che riesce ad avere un successo stratosferico senza che troppi lo capiscano fino in fondo. Per molti fu quasi una narrazione animata, quel pezzo profumava di fumetto, lo ascoltavi e ti rimaneva l’inchiostro sulle dita, ti apparivano davanti agli occhi quei colori sgargianti e comuni, come erano decisamente più comuni ai tempi i fumetti. E parallelamente, con un’ironia molto amara, l’eroe viene trasportato nella realtà e, attenzione, non vince, anzi, viene proprio ammazzato, forse «dalla mala», forse dalla pubblicità, che in quegli anni rappresentavano il male assoluto. Un male talmente e tristemente presente nelle vite degli italiani, che diversi addirittura individuarono in quell’«Uomo Ragno» la figura del giudice Giovanni Falcone, morto solo poche settimane prima che il brano prendesse il volo al Festivalbar, ma questa lettura venne sempre totalmente negata negli anni, anche perché la stesura del brano risale ad almeno due anni prima, quando Massimo Pezzali e Mauro Repetto erano esordienti quasi totali, compagnetti di banco, non si potevano certo aspettare di scrivere una pagina della storia del pop italiano fondamentale e immortale, dalla cantina di casa Pezzali. Una favola entusiasmante che, tra l’altro, è stata raccontata in una serie tv firmata Sidney Sibilla (il genietto della trilogia di Smetto quando voglio) in uscita il prossimo ottobre.