Dalla scommessa di «Sotto questo sole» al perché Cremonini ha scritto «50 Special»: la top ten dei tormentoni anni Novanta – La serie

Raf – Sei la più bella del mondo (1995)

Le canzoni fondamentalmente, più di ogni altra cosa, servono a tradurre il nostro sentimentalismo, servono per farsi rubare, per riuscire a dire ciò che non siamo capaci. In questo senso Sei la più bella del mondo, primo singolo estratto dall’album Manifesto, nonché il brano con cui Raf conquisterà l’estate del 1995, è esemplare. «L’ho scritta per conquistare una ragazza, quella ragazza che da tanti anni è mia moglie, Gabriella» ammetterà anni dopo, come se Sei la più bella del mondo fosse ancora una sua canzone. Molto tenero pensarlo, da parte sua. Già perché il fatto che la Siae di Sei la più bella del mondo finisca nelle sue tasche non vuol dire che il brano sia suo. Nella realtà quel brano è finito per essere parte integrante, colonna vertebrale, di una tale quantità infinita di storie d’amore, grazie proprio alla semplicità del testo, così come solo le canzoni gigantesche del nostro repertorio italiano sono riuscite a fare, che assegnargli una paternità definita rischierebbe di offendere più di qualcuno. Un colpo di tacco da grande autore quello di Raffaele Riefoli (così all’anagrafe), che nella canzone riesce a non rifugiarsi in una poetica complessa, che è pur sempre totalmente nelle sue corde (basti ascoltare capolavori come Gente di mare e Oggi un Dio non ho) ma non sarebbe servita a centrare il punto. Quale punto? Semplice: «sei la più bella del mondo». Il brano non lascia altre possibilità, non c’è altro da dire. Qualsiasi donna abbia avuto la fortuna di sentirsi dedicata questa canzone non avrà dubbi, Sei la più bella del mondo ti mette all’angolo surclassandoti di pensieri meravigliosi ed irresistibili.