Naufragio Bayesian, il racconto dei superstiti: «Nessuno dell’equipaggio ci ha dato l’allarme»

Il razzo segnalatore partito 48 minuti dopo, a veliero già affondato. E l’Automatic Identification Sistem (Ais) rivela come la barca, ancorata, ballasse da diversi minuti a causa del maltempo

«Nessuno dell’equipaggio ci ha dato l’allarme». Questo il racconto dei sopravvissuti al naufragio del Bayesian, sui verbali raccolti dagli inquirenti. L’unica allerta è quella del razzo di emergenza, alle 4.38, quando oramai il veliero si era inabissato per 50 metri portando via con sé 7 vite. Nessuno ha bussato alle cabine, nessuno ha urlato di salire in coperta, nessuna indicazione dall’altoparlante. Chi si è salvato, spiegato oggi Il Corriere della Sera, lo ha fatto perché si trovava al momento giusto nel posto giusto, ovvero fuori dagli alloggi, perché spaventato dall’inclinazione della barca. Una sottovalutazione dietro l’altra, iniziata dal comandante neozelandese, James Cutfield, che aveva disposto una guardia in plancia, cioè uno dei suoi uomini di sentinella durante la notte.


Il maltempo? Lo hanno visto arrivare o almeno lo hanno sentito tutti

Eppure il maltempo c’era. Il tracciamento dell’Automatic Identification Sistem (Ais) rivela che alle 3.50 il veliero sentiva già il maltempo e il vento forte. Il downburst, come specifica il pubblico ministero agitava già la barca legata all’ancora. Minuti preziosi prima di sganciarsi, prima della tragedia. Alle 4.05, spiega il Corriere, l’ultimo centimetro del veliero finisce sott’acqua e pochi secondi dopo (sono le 4.06) il suo dispositivo di emergenza «Epirb» si stacca dalla cima dell’albero e lancia in automatico l’allarme. Da quel momento il segnale arriva alla stazione satellitare «Cospas Sarsat» di Bari gestita dalla Guardia costiera.
Nel suo primo contatto con loro il comandante Cutfield afferma generico che «abbiamo 12 persone in mare». Lui e il suo equipaggio (tranne lo chef) era tutto in salvo, sulla zattera. Barchino che si è aperto automaticamente, su cui sono salite 11 persone diventate 15 dopo il recupero di alcuni ospiti finiti in acqua (tra cui la bimba di un anno). Eppure secondo la legge del mare il comandante deve esser l’ultimo a lasciare l’imbarcazione. I pm stanno cercando di capire se lui fosse uno dei 4 recuperati in acqua o se fosse già in salvo dai primi istanti. Il razzo di segnalazione è stato lanciato, riporta il Corriere, 48 minuti dopo.


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