Perché hanno arrestato in Francia Pavel Durov, il fondatore di Telegram. L’accusa: «Permette alla criminalità organizzata di usare la piattaforma»

L’Ufficio nazionale antifrode da tempo lo accusa di non limitare il traffico di stupefacenti, terrorismo, pedopornografia, riciclaggio, ricatti sulla sua creatura. Da mesi evitava il suolo francese, fino a ieri

Il francorusso Pavel Durov, 39 anni, fondatore di Telegram è stato arrestato stanotte sulla pista dell’aeroporto Le Bourget di Parigi. Accompagnato da una donna e una sua guardia del corpo l’imprenditore sapeva del suo imminente arresto, che rischiava in caso di atterraggio sul suolo francese. Durov, schedato come ricercato della Fpr, è atterrato nella capitale con il suo jet privato. Risulta coinvolto da un’indagine dell’Ufficio nazionale antifrode proprio sulla piattaforma di messaggistica da lui creata, una realtà che, secondo le indagini non modererebbe il traffico di stupefacenti, terrorismo, pedopornografia, riciclaggio, ricatti. Tutti illeciti di chi, commettendo reati, può godere della protezione di un canale di trasmissione criptato.


Le dichiarazioni degli inquirenti a Tf1

Durov, che evitava da mesi accuratamente la Francia, ha lasciato il suo rifugio in Azerbaigian e sapeva dell’inchiesta. Perché si è fatto arrestare? «Ha fatto una sciocchezza e non ne sappiamo il motivo – ha detto una fonte investigativa alla rete Tf1/Lci, che per prima ha dato la notizia del fermo – Forse voleva solo fare uno scalo. In ogni caso l’abbiamo beccato». Attualmente il miliardario è in carcerazione preventiva e potrebbe essere incriminato con una procedura d’urgenza già oggi. «Sulla sua piattaforma – dichiara un altro inquirente anonimo a Tf1/Lci – permette che si commettano un numero incalcolabile di crimini e non fa nulla per limitarli o intervenire, negli anni è diventata lo strumento numero 1 per la criminalità organizzata».


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