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La disinformazione contro Aldi e i cibi “bioingegnerizzati”

aldi cibi bioingegnerizzati ogm
aldi cibi bioingegnerizzati ogm
La dicitura viene applicata negli Usa agli ingredienti che hanno subito alcuni processi di modifica genetica

Circola un video in cui si vedono alcuni prodotti di un supermercato Aldi negli Usa. Il video si concentra su quelli che riportano sull’etichetta la scritta: «Contiene ingredienti derivati da una fonte bioingegnerizzata». Questa dicitura si applica ad alcuni prodotti geneticamente modificati negli Usa proprio per informare chi li compra del loro contenuto, non «per ingannare».

Per chi ha fretta:

  • Circola un video in cui una donna mostra alcuni prodotti alimentari di Aldi Usa sui cui appare la scritta: «Contiene ingredienti derivati da una fonte bioingegnerizzata».
  • La dicitura si applica ad alimenti in cui sono presenti determinate quantità di ingredienti geneticamente modificati.
  • Si sostiene che la scritta sia segno di un inganno.
  • In realtà, è frutto di una serie di regolamenti degli Usa.

Analisi

Vediamo lo screenshot di uno dei post oggetto di verifica, diffuso sui canali social del gruppo complottista VV. Vediamo un filmato in cui si inquadrano numerosi prodotti alimentari della catena di supermercati tedesca Aldi. Sull’etichetta si legge la scritta: «Contains Bioengineered Food Ingredients». In sovrimpressione leggiamo la traduzione: «Contiene ingredienti derivati da una fonte bioingegnerizzata». Nella descrizione, invece, quanto segue:

CIBO PER INGANNARE

È LA TRUFFA CRIMINALE 

DEI NAZICOM CHE INGANNANO E MENTONO

PER OTTENERE IL RAGGIUNGIMENTO DEL LORO OBIETTIVO:

MALNUTRIRE, DECIMARE E SOTTOMETTERE LA POPOLAZIONE.

LA MANIPOLAZIONE GENETICA O LA “BIOINGEGNERIZZAZIONE”

SONO I TRUCCHI PER ABITUARE GLI ESSERI

UMANI AD INGURGITARE

SCHIFEZZE CHIMICHE, TOSSICHE E LESIVE DEL NOSTRO ORGANISMO.

NON SOLO CON I VACCINI

MA CON MOLTO ALTRO STANNO AGENDO!

STANNO AVVELENANDO 

IL NOSTRO CIBO,

INQUINANDO LE ACQUE,

COSPARGENDO IL CIELO DI 

SCIE CHIMICHE CHE OSCURANO IL CIELO E RICADONO SUI TERRENI COLTIVATI RIEMPIENDOLI 

DI METALLI PESANTI E CHIMICA, 

STANNO PROMUOVENDO 

“CIBI” A BASE DI NOCIVI INSETTI ,

STANNO CREANDO “CARNI COLTIVATE” ED ALTRE MOSTRUOSITÀ IN LABORATORIO OSANDO

CHIAMARLI CIBO 

TUTTO CIÒ AVVIENE SOTTO I NOSTRI OCCHI E GLI PSICOPATICI DEL WEF/NWO,

DANDO NOMI AGGRAZIATI CHE SUGGERISCONO DEL 

“BENE” ,

QUALE NOVEL FOOD,

STANNO AVANZANDO 

NEL PROGETTO CRIMINALE DI DOMINIO E STERMINIO.

SE ANCHE VOI VEDETE QUANTO AVVIENE, 

È ORA DI AGIRE !

Alcuni elementi permettono di affermare con certezza che le immagini mostrano un supermercato americano. Lo si evince dall’accento statunitense della donna che mostra i prodotti; dalla sede legale di Aldi negli Usa, scritta sulle confezioni: Batavia, Illinois. Infine, lo stile delle etichette è quello usato negli Usa, come si può constatare sul sito della Food and Drug Administration (FDA).

Innanzitutto notiamo che se Aldi volesse tenere nascosta la composizione degli ingredienti di un alimento sarebbe sufficiente non inserire scritte estremamente chiare in cui si avvisa che al suo interno sono presenti ingredienti che hanno subito un processo di bioingegneria.

Cos’è la bioingegneria nei prodotti alimentari

Cosa si intende per bioingegneria nei prodotti alimentari? A fornire una definizione di questi alimenti è l’USDA, il dipartimento per l’agricoltura degli Usa. Ovvero: «Cibo che contiene materiale genetico modificato tramite determinate tecniche di laboratorio e per il quale la modifica non può essere ottenuta tramite allevamento convenzionale o trovata in natura». All’interno di questa definizione più ampia ricadono anche gli Ogm, sempre secondo quanto riferisce l’Usda. Se all’interno dell’alimento può essere presente una quantità significativa di ingredienti che hanno subito un processo di bioingegneria i cui effetti sul Dna sono visibili nel prodotto finito, i produttori sono obbligati ad indicarlo con l’etichetta oggetto del video. Dalla fine del 2023 è in vigore un nuovo regolamento che aggiunge alcuni prodotti alla lista degli ingredienti che hanno subito un processo di bioingegneria. Le etichette dovranno essere adeguate obbligatoriamente entro il giugno del 2025.

La paura dei prodotti «geneticamente modificati»

Per altro il fatto che dei prodotti risultino bioingegnerizzati non implica necessariamente che siano nocivi o “contro natura”. Anzi, proprio la paura generalizzata che accompagna le tecniche di manipolazione genetica potrebbe causare danni. Emblematico il caso dei cosiddetti «vaccini Ogm», termine con cui alcuni No vax hanno definito i vaccini a mRNA. Questo perché nel 2020 l’Unione europea dovette aggiornare le normative, che altrimenti avrebbero impedito la ricerca e produzione di vaccini contro il nuovo Coronavirus. Oggi nell’Unione è obbligatorio indicare se all’interno di un alimento è presente una quantità di ingredienti geneticamente modificati maggiore o uguale allo 0,9% del totale. Dunque, se si vogliono evitare questi prodotti, è possibile farlo controllando accuratamente l’etichetta.

Pensiamo anche a come nella giurisprudenza si fanno rientrare nella categoria Ogm alcuni prodotti piuttosto che altri, sulla base di convenzioni ideologiche le quali nulla hanno a che fare con la scienza. Il noto divulgatore Dario Bressanini ha affrontato più volte queste ambiguità sul suo canale YouTube. In uno di questi video ha descritto situazioni in cui alcuni frutti risultano effettivamente mutati, mentre altri, che pensiamo lo siano, non lo sono affatto. In altri casi, però, sono necessarie le biotecnologie. Esistono anche tecniche con incroci tra piante altrimenti non compatibili.

Conclusioni

Non si cela nessun inganno nella dicitura «contiene ingredienti derivati da una fonte bioingegnerizzata» che si può leggere sui prodotti alimentari di Aldi e di altre catene di supermercati negli Usa. La scritta segue un regolamento del Paese sugli ingredienti geneticamente modificati.

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