Arresto Durov, per Macron non si tratta di «un atto politico», ma di una decisione della magistratura

Il presidente si smarca dalle accuse di un coinvolgimento della classe dirigente francese nell’operazione

Qualcuno ha ventilato l’ipotesi che l’arresto di Pavel Durov, fondatore e amministratore delegato di Telegram, fosse un’operazione orchestrata dalla classe dirigente francese. Lo scrive lo stesso Emmanuel Macron su X, affermando di aver letto «false informazioni» riguardanti il ruolo della Francia nel caso. Il numero uno dell’Eliseo, però, smentisce categoricamente questa ricostruzione: «L’arresto del presidente di Telegram su suolo francese è avvenuto nell’ambito di un’indagine giudiziaria in corso. Non è in alcun modo una decisione politica. Spetta ai giudici pronunciarsi sulla questione». Durov è stato fermato la sera del 24 agosto all’aeroporto parigino di Le Bourget. Ha fatto scalo in Francia dopo un viaggio in Azerbaigian. Su di lui penderebbero decine di capi d’imputazione, tra cui terrorismo, traffico di stupefacenti, frode, riciclaggio di denaro, ricettazione e crimini che coinvolgono minorenni.


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