Le dichiarazioni di Wolfgang Wodarg sul “Vaiolo delle scimmie” (Mpox) e l’Herpes zoster sono infondate

Perché non ha senso credere che Mpox sia in realtà Herpes zoster e che l’emergenza sanitaria serva a coprire gli eventi avversi dei vaccini

L’emergenza internazionale di Vaiolo delle scimmie (Mpox) ha provocato comprensibili paure, tornando a ispirare gli autori vicini agli ambienti No vax. Torniamo quindi a parlare di complotti sanitari volti a imporre i vaccini. Per approfondire come è emersa la prima emergenza Mpox nel 2022 e cosa c’è di nuovo potete leggere qui e qui. Nella seguente analisi trattiamo invece le condivisioni Facebook che riportano (per esempio qui, qui e qui) le affermazioni del dottor Wolfgang Wodarg. Il medico sostiene che Mpox sarebbe in realtà l’Herpes zoster. Il tutto sarebbe un complotto volto a distrarci dai danni che i vaccini Covid starebbero facendo alla popolazione. In questa teoria del complotto c’è però una grossa falla: in Europa, come in altre regioni fuori dall’Africa l’emergenza appare sotto controllo.

Per chi ha fretta:

  • Viene condivisa la clip di un intervento del pneumologo e politico tedesco Wolfgang Wodarg, secondo il quale Mpox sarebbe Herpes zoster e tale confusione servirebbe a coprire gli eventi avversi dei vaccini.
  • Wodarg ha contribuito a fondare un partito politico che raccoglie il consenso dell’elettorato free-vax, cosa che suggerisce un potenziale bias ideologico.
  • A sostengo delle tesi di Wodarg vediamo solo immagini fuori contesto, come già verificato da altri colleghi.
  • Non è possibile usare Mpox come copertura di eventuali casi di Herpes zoster, come confermano gli esperti consultati, si tratta di due patogeni e malattie perfettamente distinguibili.
  • Non esistono dati statistici che confermano la presenza di eventi avversi gravi con una incidenza tale da rendere i vaccini Covid più pericolosi della malattia.

Analisi

Ecco alcuni esempi di come viene condivisa la teoria del complotto che vede l’Herpes zoster come vera causa dell’epidemia di Mpox. Una emergenza gonfiata allo scopo di nasconderci i presunti danni dei vacciniCovid:

Far credere che gli effetti collaterali del tuo vaccino siano una malattia infettiva per cui serve un nuovo vaccino. Non si chiama #vaiolodellescimmie… si chiama #HerpesZoster ed è un effetto collaterale dei vaccini per il covid 19, riportato chiaramente sul bugiardino

COSÌ CI SARANNO MILIONI DI CASI FUFFA

Lo pneumologo tedesco Dr. Wofgang Wodarg:

Ciò che ci viene venduto con il pretesto di vaiolo delle scimmie è herpes zoster uno degli effetti collaterali più comuni del vaccino anti-Covid.

Il vaiolo delle scimmie viene venduto per nascondere gli effetti collaterali”

L’uso improprio di immagini fuori contesto

Nel filmato su Herpes zoster volutamente confuso con Mpox, vediamo lo pneumologo Wodarg esporre quelle che sono narrazioni in circolazione da almeno due anni. Infatti il filmato risale al 2022, come si evince dall’analisi che all’epoca fecero i colleghi di Maldita:

«Circolano contenuti che affermano che il vaiolo delle scimmie (Mpox) è una malattia inventata causata dal vaccino COVID-19 perché avrebbe gli stessi sintomi cutanei dell’herpes zoster, ma è una bufala […] sono due malattie diverse, causate da virus di famiglie diverse e con sintomi che possono essere distinti l’uno dall’altro. L’herpes zoster provoca eruzioni cutanee che possono essere dolorose e i sintomi iniziali del vaiolo delle scimmie sono la febbre; mal di testa, dolori muscolari e alla schiena; linfonodi ingrossati; brividi e stanchezza, anche se a volte può causare successivamente lesioni cutanee».

Le condivisioni spesso riguardavano confronti fotografici. Ma come vedremo questa è una concezione ingenua delle diagnosi. Come se i dati a disposizione si basassero sul mero parere visivo dei medici di base. Per altro le immagini utilizzate risultano decontestualizzate.

«I contenuti disinformativi sfruttano anche siti web obsoleti in cui la foto principale non è corretta o non rappresenta il vaiolo delle scimmie. Una delle bufale più condivise, utilizza questa tecnica per disinformare. Questa bufala mette a confronto due screenshot: uno del sito indiano TheHealthSite.com, dove si parlava di casi di vaiolo delle scimmie negli Stati Uniti nel luglio 2021; e un altro dal Dipartimento della Salute del Queensland (Australia) [Abbiamo recuperato la copia cache, Nda], per informazioni sull’herpes zoster [in Inglese «shingles», Nda]. Una vecchia versione della pagina indiana, archiviata il 17 luglio 2021, secondo Internet Archive, illustrava questo articolo con la fotografia di una mano con un’eruzione di Herpes zoster, che non ha nulla a che fare con il Vaiolo delle scimmie o coi casi di cui si parlava nel luglio 2021».

Sopra: immagini attualmente in circolazione su Facebook.
Sotto: l’analisi per immagini dei colleghi di Maldida.

La versione di Wolfgang Wodarg

Del resto Wodarg non è solo un medico, ma anche un politico. Ex membro del partito Socialdemocratico tedesco, durante la pandemia di Covid-19 ha co-fondato il piccolo partito dieBasis, che raccoglie il consenso dell’elettorato “free-vax”. Insomma, siamo di fronte a potenziali bias ideologici. Del resto il dottor Wodarg non fornisce evidenze a supporto delle sue congetture. Per maggiori approfondimenti suggeriamo anche l’analisi della collega Rayna Breuer di DW, che si è avvalsa anche della consultazione di diversi esperti:

«Alla domanda se esiste una connessione tra i vaccini COVID e l’epidemia di Mpox, la microbiologa e immunologa Kari Moore Debbink della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health negli Stati Uniti ha dichiarato in un’intervista a DW: “I vaccini COVID a mRNA sono stati utilizzati a livello globale, mentre i casi di Mpox si riscontrano tipicamente in paesi specifici dell’Africa, con un numero basso di casi al di fuori di quelle regioni. Pertanto, non esiste alcun collegamento geografico tra l’uso dei vaccini COVID e i casi di Mpox. William Schaffner, professore di malattie infettive al Vanderbilt University Medical Center di Nashville, negli Stati Uniti, condivide questa opinione: “Si tratta di due virus completamente diversi e, naturalmente, i vaccini COVID non hanno nulla a che fare con Mpox”».

Breve storia delle teorie del complotto su Mpox, Herpes zoster e vaccini Covid

Se non altro Wodarg è in buona compagnia. Dal 2022 sono tanti nel mondo i teorici del complotto che hanno parlato di questo complotto. Secondo alcune vulgate coinvolgerebbe l’immancabile Bill Gates (per es. qui e qui). Con annesse notizie totalmente distorte, come quando si diffuse la fake news sul 95% di casi che si sarebbero rivelati Herpes zoster in Canada. In Italia tra i diffusori più noti della narrazione complottista troviamo Stefano Montanari, Massimo Mazzucco e Silvana De Mari. Come anticipato al centro di tutto vi sarebbe l’esigenza di nascondere gli eventi avversi dei vaccini Covid.

La «virologa e immunologa» Poornima Wagh rispolverava anche i postulati di Koch. Spesso citati a sproposito nelle narrazioni No vax, generalmente per negare l’esattezza dei test diagnostici. Non ci dilungheremo molto su questo tema. Trovate già una analisi dei colleghi di Reuters: «non è necessario soddisfare i postulati di Koch per dimostrare l’esistenza di un virus». Infatti il miglior modo è quello di fare un test molecolare PCR su campioni presi dai pazienti. Questo dovrebbe mettere a congedo l’idea che nel mondo nessuno si sia accorto dell’inesistenza del SARS-CoV-2; oppure della differenza tra Mpox virus e Herpes zoster. Tutto di pende da come si decide di impostare questo fantomatico complotto del Mpox, a seconda della narrazione a cui si sceglie di credere.

Un potente trucco argomentativo alla base delle teorie del complotto

Mpox è considerato una zoonosi emergente dal 2004. Si trova quindi nell’elenco dei patogeni che cerchiamo di tenere sotto controllo, anche con delle simulazioni pandemiche, tra questi ricordiamo Ebola, H2N2, H7N9 e Lassa. Quando si registrano i nuovi casi significa che i ricercatori sono in grado di isolare il virus, grazie ai già citati test molecolari. Conosciamo questa malattia da decenni. I ricercatori la trovarono per la prima volta in Africa nel 1958. I primi casi documentati nelle persone risalgono agli anni ’70. L’eventualità che in tutto il mondo si possa usare per i casi dovuti a Herpes zoster è piuttosto improbabile.

Inoltre, le tesi che collegherebbero i vaccini Covid a gravi eventi avversi, e più pericolosi della malattia, si sono rivelati infondati. Generalmente basati su documenti travisati o di dubbia attendibilità. Trovate alcuni esempi qui, qui e qui. Questo è importante perché riguarda generalmente tutte le narrazioni complottiste: si introduce un argomento presentandolo come assodato. Poi attraverso l’euristica dell’ancoraggio lo si usa come premessa per sostenere il resto dello storytelling. Invece nella scienza tutti i dati devono essere verificati prima di sostenere una teoria.

In questo caso si da per scontata la precedente narrazione No vax sui test molecolari e la pandemia inventata per vendere «pericolosi sieri genici sperimentali». Quindi si conclude che le nuove emergenze sanitarie siano una copertura degli eventi avversi, che starebbero provocando una fantomatica moria di vaccinati nel mondo. Non di meno, come visto, gli argomenti di partenza sono tutti sbagliati.

Conclusioni

Abbiamo visto che da almeno due anni esiste una teoria del complotto secondo la quale i casi di Mpox sarebbero riconducibili invece a Herpes zoster. Si tratta di tesi prive di fondamento, infatti entrambi i patogeni sono distinguibili così come i sintomi delle malattie a essi associate. Inoltre l’idea che tale cospirazione sia volta a coprire gli eventi avversi dei vaccini Covid è altrettanto errata. Non esistono evidenze a supporto di una tale esigenza.

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