In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
ATTUALITÀInchiesteMaltempoNaufragiOmicidi colposiPalermoSicilia

Naufragio Bayesian, il comandante Cutfield indagato. L’ipotesi: «Il portellone laterale era aperto»

naufragio bayesian portellone aperto indagato comandante cutfield
naufragio bayesian portellone aperto indagato comandante cutfield
Rischia anche il marinaio di guardia di plancia. Il mancato allarme ai passeggeri. L'indagine e l'errore umano. L'affondamento e il portellone laterale. La catena di errori e la mancata allerta meteo

Il comandante James Cutfield è indagato per il naufragio del Bayesian a Porticello. I reati ipotizzati sono naufragio e omicidio colposi. La procura di Termini Imerese ha deciso per l’iscrizione nel registro dopo averlo interrogato per la seconda volta sull’affondamento del veliero, avvenuto il 19 agosto scorso vicino al porto in provincia di Palermo. E nei prossimi giorni potrebbe finire sotto indagine anche il membro dell’equipaggio di guardia in plancia. Perché a quanto pare toccava lui a dare l’allarme ai passeggeri. Oltre al vice del comandante. Intanto l’indagine si concentra sulle cause dell’affondamento. Secondo gli esperti, oltre al downburst, a spingere sul fondale il Bayesian è stato un errore tecnico: uno dei portelloni, molto probabilmente quello laterale, è rimasto aperto.

L’indagine e l’errore umano

Il sostituto Raffaele Cammarano comunicherà oggi a Cutfield che la sua posizione nell’indagine è cambiata. La necessità di procedere con le autopsie è dietro l’accelerazione delle indagini. Il comandante adesso potrà difendersi, nominando propri consulenti per gli atti irripetibili previsti a partire dai prossimi giorni. Ieri dopo il colloquio con i magistrati Cutfield ha ricevuto l’invito a nominare un avvocato difensore. Durante l’interrogatorio il comandante ha dovuto spiegare come sia stato possibile l’affondamento del veliero. Perché secondo gli esperti anche in presenza di condizioni estreme il Bayesian non doveva colare a picco. A meno che non abbia imbarcato acqua a causa di un errore umano. Ovvero proprio aver lasciato aperto il portellone laterale. Che ha fatto inabissare di poppa il veliero a causa della troppa acqua imbarcata.

Il portellone laterale

A parlare di un errore umano sulla chiusura del portellone laterale oggi con il Corriere della Sera è Franco Rossi, ingegnere in pensione che aveva lavorato al progetto dello yacht nei cantieri di Viareggio della Perini. «Se la chiusura è totale l’acqua non può entrare. E anche in condizioni meteo molto avverse la barca rolla ma non va mai a fondo. Per questa ragione credo sia rimasto aperto il portellone laterale, dove si fanno uscire i tender. Se è andata così, quando la barca ha sbandato sono entrate tonnellate d’acqua che avranno invaso anche la sala macchine e non c’è stato più nulla da fare», dice Rossi. Ma una parte dell’indagine sarà anche dedicata a conoscere il comportamento dei membri dell’equipaggio durante l’emergenza. Perché, è il ragionamento della procura, è strano che si siano salvati tutti mentre i passeggeri sono morti. Forse non hanno ricevuto le necessarie indicazioni?

L’allerta meteo

La conferma della mancanza di un’allerta meteo è invece arrivata dal comandante della Guardia Costiera di Palermo Raffaele Macauda: «Il Meteomar (dell’Aeronautica militare, ndr) di quel giorno, dalla mezzanotte del 19 agosto fino alle dodici ore successive, prevedeva nella zona isolati temporali e visibilità buona. Ciò significa che, al di là di eventi estremi, non c’erano avvisi di burrasca». Ma I pescatori di Porticello non sono d’accordo: «Non ci saranno stati avvisi ma a mezzanotte già si capiva che stava arrivando qualcosa di brutto. Era tutto un lampeggiare, tant’è che nessuno di noi è uscito in mare». Quattro ore dopo il veliero è affondato.

Il progettista

Ancne Franco Romani, l’uomo che ha progettato il Bayesian, dice che un veliero non può affondare per un po’ di vento. E punta il dito in un’intervista a La Stampa al portellone laterale lasciato aperto. «Le imbarcazioni Perini nascevano nel mio ufficio. Il Bayesian fa parte della serie 56 metri. Sono state barche fortunate: ne abbiamo realizzate 10, di cui 9 a due alberi. Un armatore ci ha chiesto, invece, qualcosa di diverso: a quel punto abbiamo mantenuto il progetto di base e realizzato uno sloop a un solo albero, con un grande pozzetto a prora, un ambiente che è un vero spettacolo dove si svolge in prevalenza la vita di chi è in barca. Era il “più” della barca», ricorda. E poi segnala: «È normale che la deriva sia in posizione sollevata e abbassata quando si va a vela perché dà maggiore stabilità».

Il ruolo del comandante

In queste condizioni, spiega Romani, il comandante «prima di tutto deve togliere la barca dall’ancora. Invece il Bayesian era ancorato. Ma c’è qualcosa da fare ancora prima che arrivi il maltempo. In una casa, quando sta arrivando la pioggia, si chiudono tutte le finestre. Lo stesso va fatto su una barca. Se sul Bayesian tutto fosse stato chiuso, non ci sarebbero stati problemi, è programmata per sbandare e tornare su. Invece si è sottovalutata la situazione e non ci si è organizzati per affrontare la tempesta. Quando il maltempo è arrivato la barca ha sbandato e ha imbarcato acqua». E indica il possibile errore umano: «Qualcosa deve essere rimasto aperto. Secondo me il portellone che è sul fianco».

Il portellone di poppa e quello di prua

Per Romani il problema non è stato l’altra apertura: «Il portellone di poppa è chiuso, non permette alcun accesso verso l’interno. Il portellone laterale, invece, dà accesso a un gavone enorme dove ci sono lo Scuba, le bombole per le immersioni, il windsurf. Tutto quello che viene utilizzato per andare in mare viene tenuto lì perché questo portellone è a 60 centimetri dall’acqua: è più facile immergersi ma, se l’imbarcazione si inclina, fa entrare subito l’acqua all’interno». E il motivo dell’apertura? «I passeggeri potrebbero essere andati a fare il bagno e averlo lasciato così quando sono andati a cena. È solo un’ipotesi e se ne potrebbero fare mille altre perché quando il tempo è buono è utile e bello avere il portellone laterale aperto ma, se si sa che arriva una bufera, bisogna chiudere tutto».

La catena di errori

Secondo Romani una catena di errori umani ha provocato l’affondamento del Bayesian dalla parte della poppa: «L’acqua è entrata dal portellone laterale, è finita nel gavone di poppa che è attiguo alla sala macchine. Lì c’è una porta stagna ma potrebbe essere stata lasciata aperta e quindi la barca è andata giù». Doveva dare l’allarme «il comandante, se sa che è in arrivo il maltempo, deve innanzitutto far chiudere porte e portelloni ma poi deve avvertire i passeggeri e dire: guardate che stanotte ballerete, state attenti in modo che tutti sappiano che quella notte dovranno fare attenzione».

E conclude: «Il comandante della Sir Robert Baden Powell che era vicino al Bayesian ha tolto l’ancora e acceso il motore, è la manovra da fare in questi casi e che invece non stata fatta. Ci sono stati una serie di errori che, tutti insieme, hanno fatto sì che il Bayesian affondasse. Se tutto fosse stato compiuto in modo corretto non saremmo qui a parlarne, questa è una barca più sicura di uno yacht a motore, progettata per navigare sbandata. Non è un po’ di vento che può mandarla a fondo».

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti