La teoria del complotto di un «ex vicepresidente di Pfizer» e l’inesistenza del virus Sars-Cov-2

L’ex dipendente Pfizer è diventato negli anni un “Guru No Vax”

Diverse condivisioni Facebook riportano quanto dichiarato dal dottor Michael Yeadon, l’«ex vicedirettore di Pfizer divenuto anti-vax hero», come lo hanno definito i colleghi Steve Stecklow e Andrew Macaskill di Reuters. Dalle affermazioni dell’ex dipendente Pfizer emerge un presunto complotto sull’inesistenza del virus allo scopo di vendere i vaccini a mRNA. Avevamo già “incontrato” questo personaggio in una analisi precedente. Era la fonte di Hal Turner: conduttore di estrema destra, No vax, negazionista dell’Hiv e del SARS-CoV-2. Come vedremo le idee di Yeadon si sono rivelate attendibili tanto quanto chi che le cita.

Per chi ha fretta:

  • Diverse condivisioni usano le affermazioni dell’ex dipendente Pfizer Michael Yeadon per sostenere la tesi dell’inesistenza del virus per generare profitti.
  • Yeadon è fuori da Pfizer dal 2011 e a seguito della pandemia ha sorpreso i colleghi con pericolose affermazioni complottiste sul Coronavirus inventato e contro i vaccini.
  • Il dottor Yeadon può dire quello che vuole nei limiti della legge, però poi dovrebbe anche dimostrare quanto afferma con studi veri e propri, cosa che non ha mai fatto.

Analisi

La definizione «ex vicepresidente di Pfizer» è corretta, non di meno va precisato che Yeadon abbandonò l’azienda nel 2011, per fondare un’altra società. Quando parla di Coronavirus inventato chiaramente non si basa su conoscenze di prima mano.

COVID – Ex vicepresidente di Pfizer: “non esiste nessun virus, piuttosto c’è stato un attacco pianificato per uccidere i civili”

La narrazione mai dimostrata del Coronavirus inventato

Le condivisioni in oggetto sulla narrazione del Coronavirus inventato si accompagnano spesso a un post che riporta una parte della fonte originale, tratta dal sito Web Life Site. Il nocciolo della narrazione in oggetto vi è la clip di una intervista, dove Yeadon la prende ancor più larga, rivelando che sussisterebbero presupposti errati alla base della virologia, che avrebbero portato a concepire erroneamente l’esistenza dei virus respiratori:

«[Yeadon, Nda] ha raccontato che – riporta Life Site -, a seguito di conversazioni con colleghi scienziati giunti […]. E dopo una significativa ricerca personale, alla fine “si è reso conto nel tempo” di non riuscire “più a mantenere” la sua “comprensione dei virus respiratori” e, dopo aver ottenuto ulteriori informazioni, questo “ha fatto crollare la possibilità che i virus respiratori, come descritti, esistano. Non esistono”, ha concluso. Per almeno un paio di decenni, alcuni scienziati medici hanno sottolineato che “nessuna particella è mai stata sequenziata, caratterizzata, studiata con validi esperimenti controllati e dimostrata come adatta alla definizione di virus”, e quindi la virologia “ha costantemente fallito nel soddisfare i propri requisiti per dimostrare” che i virus esistono».

Queste affermazioni straordinarie non vengono supportate da evidenze altrettanto robuste. Tanto più che noi abbiamo tutta una serie di prove, continuamente verificabili, dell’esistenza dei virus respiratori e in particolare di SARS-CoV-2.

Un complotto che coinvolgerebbe milioni di finti pazienti e medici nel mondo

Senza contare che a seconda delle narrazioni, questo Coronavirus inventato lo sarebbe in quanto fatto in laboratorio, secondo altre tutti i virus non esisterebbero oppure sarebbero nostri “amici”. Insomma, tutto fa brodo, ma di evidenze a supporto di una tesi chiara e univoca non se ne vedono mai. Sono anni che nelle nostre analisi continuiamo a ripetere che è impossibile inscenare una crisi delle terapie intensive collegate a un eccesso di gravi casi di Covid-19, la quale avrebbe coinvolto milioni di “finti pazienti” e personale medico-ospedaliero; inoltre esiste la possibilità di verificare con appositi test molecolari la positività a precisi patogeni escludendone altri.

Ecco alcune nostre analisi precedenti sul virus mai isolato:

Ricordiamo anche le narrazioni volte a screditare i test diagnostici:

Al solito riportiamo solo una minima parte delle nostre analisi, per rispetto della pazienza e dell’intelligenza dei lettori.

La parabola discendente di Yeadon, da vicedirettore di Pfizer a guru No vax

Su come sia possibile che un personaggio ed ex dipendente Pfizer come Yeadon abbia fatto affermazioni così “controverse” sull’inesistenza del virus Sars-Cov-2 e contro i vaccini Covid, rimandiamo al già citato lavoro dei colleghi Stecklow e Macaskill, che si sono avvalsi della letteratura scientifica e della consultazione di esperti vicini al personaggio. Riportiamo giusto alcuni estratti:

«Dopo aver perso il lavoro alla Pfizer nel 2011, Yeadon ha fondato una società biotecnologica chiamata Ziarco – riportano i colleghi di Reuters -. Volevano continuare a ricercare terapie promettenti che mirassero ad allergie e malattie infiammatorie, idee che la Pfizer aveva sviluppato ma che rischiavano di essere abbandonate. Yeadon è stato l’amministratore delegato di Ziarco. “Ho semplicemente mostrato sfrontatezza e ho chiesto alle persone più anziane nella linea di ricerca” alla Pfizer di supportare l’iniziativa, ha poi ricordato Yeadon in un’intervista con Forbes. “E loro hanno detto, ‘OK, supponendo che tu raccolga capitale privato'”».

«Nel 2012, Ziarco ha annunciato di aver inizialmente ottenuto finanziamenti da diversi investitori, tra cui il ramo di capitale di rischio della Pfizer. Altri investitori si sono poi uniti, tra cui un fondo di capitale di rischio aziendale di Amgen Inc. Amgen non ha risposto a una richiesta di commento. “L’intensità dello sforzo mi ha portato lontano quasi completamente dalla mia famiglia e da altri interessi per quasi cinque anni e hai solo una vita”, ha detto Yeadon a Forbes. […] Mentre era alla Ziarco, Yeadon ha anche lavorato come consulente per diversi anni presso due aziende biotech dell’area di Boston, Apellis Pharmaceuticals e Pulmatrix Inc. Entrambe le aziende hanno affermato che non lo consultano più. Una portavoce di Apellis ha affermato: “Le sue opinioni non riflettono quelle di Apellis”. Non ha fornito ulteriori dettagli».

Insomma, le ragioni per cui Yeadon a un certo punto ha smesso di basarsi su reali fonti scientifiche resta un mistero per i suoi stessi colleghi.

Le gole profonde nel complottismo: perché il principio di autorità non conta

La “gola profonda” Mark Felt, il vicedirettore dell’FBI che contribuì a far esplodere il Watergate nel 1972, è una figura che ha ispirato diversi emuli, usati come esperti inconfutabili nelle più svariate teorie complottiste. Pensiamo a Bill Kaysing, ex archivista di una delle tante ditte che lavoravano per la Nasa, citato dai negazionisti degli allunaggi; il sedicente ex fisico dell’Area 51 Bob Lazar è una delle fonti storiche delle teorie cospirative di stampo ufologico; ci sono architetti e ingegneri che hanno firmato un documento a sostegno delle teorie del complotto sull’11 settembre; diversi fisici, biologi e geologi sposano il negazionismo del cambiamento climatico e dell’evoluzione per selezione naturale. Abbiamo avuto anche presunti candidati Nobel e premi Nobel veri e propri che hanno sostenuto le cose più stravaganti sulla Covid-19 e i vaccini. Abbiamo anche riscoperto la figura dei whistleblower.

Il problema è che poi nessuno presenta prove reali, che sopravvivono alla minima verifica. Infatti queste presunte “gole profonde” sono accomunate dal non sottoporre mai i loro argomenti ad altri esperti, come si fa nelle conferenze o nelle pubblicazioni scientifiche, rivolgendosi invece a un pubblico di persone già predisposte a crederle. Ecco perché il principio di autorità non ha alcun valore nella scienza. Non importa chi sei o cosa eri prima, bisogna sempre dimostrare le proprie tesi. Così fece la gola profonda originale, la quale dimostrò davvero l’esistenza di un complotto, portando alle dimissioni del presidente degli Stati Uniti Richard Nixon.

Conclusioni

Un personaggio che è stato dipendente di Pfizer fino al 2011 e che da allora non ha più avuto rapporti con la casa farmaceutica, durante la pandemia ha sorpreso gli stessi colleghi cominciando a fare una serie di pericolose affermazioni contro i vaccini Covid e sulla fantomatica inesistenza del virus Sars-Cov-2. Ma l’unica cosa a sostengo delle sue congetture è il principio di autorità, che però nella scienza non conta. Non sappiamo perch il dottor Yeadon ha scelto questo percorso, l’unica cosa certa è che non ha mai dimostrato ai suoi pari con studi autorevoli quanto sostiene.

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