Come è sopravvissuta l’88enne sperduta per 4 giorni nei boschi: beveva acqua piovana, pregava e parlava con le volpi

Giuseppina Bardelli, 88 anni, è stata trovata dai vigili del fuoco e dalla protezione civile dopo lunghe ricerche: «Ha qualche costola rotta»

Era scomparsa per quattro giorni, ma alla fine è stata trovata. Giuseppina Bardelli, 88 anni, mercoledì 21 agosto era andata a caccia di funghi con il figlio Sergio al passo della Forcora nel Varesotto. I due si erano divisi per un attimo e poi di lei si erano perse le tracce. Quindi l’allarme e l’inizio delle ricerche dei vigili del fuoco e della protezione civile anche con elicotteri e droni. Poi domenica 25 agosto una voce emerge intorno alle 11 dalla scarpata in località Monterecchio, è lei. L’anziana è riuscita a sopravvivere bevendo acqua piovana e trovando riparo nel sottobosco, ora «ha qualche costola rotta, ma non mollerà», spiega il figlio.


Come è sopravvissuta

È stata una questione di attimi raccontano i figli al Corriere della Sera. Appena dopo aver concordato con il figlio Sergio di prendere strade diverse per setacciare meglio la zona, Bardelli ha avuto un capogiro: «Si è rialzata poco dopo, ma forse ha perso per un attimo l’orientamento ed è uscita dalla strada che percorreva da oltre 40 anni», racconta l’altro figlio, Roberto. E ipotizza: «A quel punto deve essersi spostata sul ciglio del sentiero, ma poi è arrivato un altro capogiro ed è scivolata tra le felci alte anche un metro e mezzo». Spiega inoltre il perché una donna anziana si trovasse lì: «Mia mamma è così. Non la tieni. Ha passato tanti anni della sua vita, soprattutto da giovane, in montagna. Ha una certa struttura fisica. Faceva anche le cordate, in Trentino o sul Monte Rosa era di casa».


L’acqua piovana

Ma proprio questa esperienza le ha salvato la vita: ha bevuto acqua piovana e di notte si spostava nel sottobosco tagliando della vegetazione per ricavare qualcosa con cui riscaldarsi. Non l’ha spaventata nemmeno la presenza di qualche animale: «Più volte l’è venuta vicino una volpe. Erano diventati quasi amici. Mia mamma le parlava: “Non farmi niente, io sono brava, serena”», racconta il figlio. Ma era consapevole che ogni giorno poteva essere l’ultimo per lei ormai stremata: «Ogni sera ha detto il rosario». Infine, il ritrovamento. Un soccorritore di nome Matteo le si è avvicinato e le ha messo un collare alla testa pensando potesse aver subito un trauma.

Il “disaster”

Quindi l’anziana che non aveva ancora perso lo spirito: «Così mi uccidi tu». La donna appena tornata in famiglia ha confessato di aver «fatto “un disaster” (un disastro, ndr)». Ora per lei è arrivato il momento del riposo dopo questa brutta disavventura anche per le ferite ricavate da una caduta di sette metri: «Una [costola, ndr] le ha leggermente perforato un polmone — aggiunge il figlio —. Avrà bisogno di qualche giorno di degenza. Ma non mollerà. Si sarebbe potuta fare molto male. È un miracolo e basta. Abbiamo pianto a dirotto».

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