Matteo Renzi: «Conte? Marco Travaglio sogna che si allei con Meloni»

Il leader di Iv: ha torto chi mette veti

Matteo Renzi dice che Giuseppe Conte ha avuto un’estate difficile. Perché è rimasto «stretto tra l’incudine Grillo, che potrebbe sfiduciarlo, e il martello Travaglio, che lo sogna alleato della Meloni. Con me ha un conto aperto perché mi ritiene “colpevole” della sua sostituzione con Draghi: responsabilità che mi prendo volentieri, con grande orgoglio. Ma ora il tema è il futuro. E per il futuro servono voti, non veti». In un’intervista al Corriere della Sera il leader di Italia Viva torna a parlare dell’ingresso nel centrosinistra. Che a suo parere non farebbe perdere voti alla coalizione: «È vero il contrario. I nostri voti non sono tanti, ma sono decisivi nei collegi marginali, dove il risultato si gioca sull’1-2%».


Voti e veti

«Per questo ha ragione Elly Schlein a tenere tutti insieme e ha torto chi mette veti: dovrebbe bastare il fallimento di Enrico Letta nel 2022 per capire che vince chi si allea, non chi fa le pulci ai propri compagni di strada. La Meloni ha capito il valore della nostra mossa: non a caso ha passato agosto a farci attaccare dai suoi», conclude Renzi. Che poi critica il presidente del M5s sulla politica estera: «Chi si definisce progressista non può stare con Trump contro la Harris. Lo ha spiegato Bonaccini proprio sul suo giornale ieri e ho apprezzato l’uscita di molti amministratori locali, a cominciare dal sindaco di Bari Vito Leccese. Proprio la convention di Chicago è il modello per superare le divisioni». Perchè lì «persino Bernie Sanders ha accettato il compromesso. Negli Stati Uniti l’hanno capito e se la giocano. In Italia noi ci proviamo: se non ci riusciamo vincerà di nuovo la Meloni con i Salvini, i Vannacci, i pistoleri e compagnia brutta».


La campagna elettorale di Tajani

Renzi chiude anche all’apertura di Antonio Tajani sullo ius scholae: «Tajani è in campagna elettorale permanente perché pensa di essere candidabile per il Quirinale. E dunque strizza l’occhio alla sinistra su certi temi, pur sapendo che non avrà mai la forza di litigare con la Meloni. Tutti conosciamo Tajani e sappiamo che quando hanno distribuito il coraggio, lui era già in aspettativa. Piuttosto mi sconvolge che mentre il mondo brucia la Farnesina segua Tajani in questa campagna elettorale sul territorio nazionale e nessuno chieda al ministero degli Esteri di prendere un’iniziativa diplomatica». Infine, sul presunto complotto contro Arianna Meloni che lo vedrebbe tra i protagonisti: «Le barzellette non mi amareggiano mai. Al massimo non fanno ridere, come questa. Abbiamo capito solo dopo che attaccare me sul complotto era l’ennesima arma di distrazione di massa, anzi di masseria: deve essere stato un Ferragosto difficile quello pugliese per la famiglia della premier. Ma io come è ovvio non c’entro niente».

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