Il comandante del Bayesian come Schettino? «Ha abbandonato la nave prima dei passeggeri»

James Cutfield ha lanciato l’allarme dopo 28 minuti. Non è riuscito a evitare il naufragio e si è allontanato dal veliero quando mancavano 7 persone all’appello

Il comandante del Bayesian James Cutfield ha abbandonato lo yacht lasciando i passeggeri nel veliero durante l’affondamento. Quel lunedì 19 agosto a Porticello in provincia di Palermo Cutfield non ha fatto tutto quello che doveva per salvare più ospiti possibile. Per questo è indagato per omicidio e naufragio colposo dalla procura di Termini Imerese. E mentre il procuratore Ambrogio Cartosio e il pm Raffaele Cammarano valutano anche la posizione del suo vice e quella del marinaio di guardia in plancia. Che potrebbero dover rispondere delle stesse accuse, visto che secondo i superstiti nessuno dell’equipaggio ha dato loro l’allarme. E intanto si lavora anche all’errore tecnico che oltre al downburst potrebbe aver causato il naufragio. Ovvero la mancata chiusura del portellone laterale.


Le accuse al comandante

Le presunte responsabilità del capitano sono delineate nell’avviso di garanzia che ieri gli è stato recapitato. Ne parla oggi La Stampa, che lo paragona a Francesco Schettino, capitano del Costa Concordia, oggi in carcere a scontare 16 anni di reclusione per la morte di 32 tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Nell’ordine Cutfield non è riuscito a evitare il naufragio, ha lanciato l’allarme in ritardo, non ha fatto quello che doveva fare per salvare più ospiti possibile e si è allontanato dal veliero che affondava mentre mancavano all’appello sei passeggeri su dodici e il cuoco. Ovvero i sette che sono morti dei ventidue in totale che erano a bordo. Ma gli investigatori della Guardia Costiera di Palermo hanno identificato anche altri membri dell’equipaggio. E oggi Cutfield sarà sentito per la seconda volta, ma come indagato. Potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere.


La deriva mobile

Le responsabilità degli altri marinai vanno cercate in quello che è accaduto mentre la barca affondava. Le aperture del 56 metri di proprietà di Mike Lynch non erano con tutta probabilità sigillate. E questo potrebbe aver causato o accelerato l’affondamento. Mentre la deriva mobile per metà ritirata avrebbe tolto stabilità alla nave. La mancata assistenza ai passeggeri secondo questa ricostruzione avrebbe causato le morti di alcuni di loro che sono scappati dalla parte sbagliata. Gli avvocati che assistono Cutfield sono Giovanni Rizzuti e Aldo Mordiglia. Il comandante dovrà spiegare perché, nonostante la tempesta sia cominciata intorno alle 3.50, l’allarme con il primo razzo sia partito soltanto alle 4.34. Ovvero 44 minuti dopo.

L’affondamento

L’affondamento invece è cominciato alle 4.06. Dopo i sedici minuti che hanno avuto gli occupanti per salvarsi. Cinque vittime su sette si trovavano nella stessa cabina, forse perché lì si era formata una bolla d’aria. Ma nessuno li ha portati via o aiutati a uscire. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno scattato foto su foto allo scafo del Bayesian. Secondo le ipotesi di chi ha realizzato la nave oltre al portellone laterale era aperto anche il vano tender. Le porte stagne, è l’ipotesi, non avrebbero funzionato a dovere. Allagando così la sala macchine e causando l’interruzione della corrente elettrica. Per questo anche il primo ufficiale olandese Tijs Koopmans e l’inglese Tim Parker Eaton, ufficiale ingegnere, rimangono sotto la lente della procura. Così come il marinaio che doveva essere di guardia.

28 minuti di silenzio

I 28 minuti passati tra le 4.06 (l’inizio dell’affondamento) e le 4.34 (il primo razzo sparato) dovranno essere spiegati da Cutfield. Che dovrà dire se ha atteso così tanto perché stavano cercando le persone che mancavano all’appello. Mentre i giudici dovranno decidere se ha scelto di non salvare gli altri per salvare sé stesso. Intanto sul tavolo c’è ancora la questione del recupero del relitto. Che ha i serbatoi pieni di 18 mila litri di carburante e oli. Gran parte dell’equipaggio potrebbe lasciare l’hotel Domina-Zagarella di Santa Flavia (Palermo), dove alloggia dal giorno della tragedia, tra domani e dopodomani: tra loro anche le tre giovani hostess di bordo Sasha Murray, capo hostess di 29 anni (Irlanda); Katja Chichen, hostess junior di 23 anni (Germania) e Leah Randall, terza hostess di 19 anni (Sudafrica).

Le autopsie

Oggi cominceranno le autopsie delle sette vittime: sei passeggeri tra cui il tycoon Mike Lynch e la figlia Hannah di 18 anni, e il cuoco Thomas Recaldo, 59 anni di Antigua, che faceva parte dello staff. Quindici invece i sopravvissuti, nove membri dell’equipaggio e dei passeggeri tra cui Angela Barcares, moglie del magnate britannico morto con la figlia e titolare della società cui sarebbe intestato lo yacht.

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