Si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti ai pm di Termini Imerese James Cutfield, il comandante del veliero Bayesian affondato a seguito di una tromba d’aria su Porticello, alle porte di Palermo, lo scorso 19 agosto. Cutfield è indagato per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo nell’ambito dell’inchiesta aperta per far luce sulla dinamica del disastro e sui presunti errori umani che quella notte potrebbero aver contribuito all’affondamento del veliero costato la vita a 7 persone, tutte straniere. Cutfield è comparso oggi per la prima volta di fronte agli inquirenti guidati dal pm Raffaele Cammarano nella sala congressi dell’hotel Domina, dove i superstiti del naufragio sono ospitati da ormai oltre una settimana. «Il comandante si è avvalso della facoltà di non rispondere per due fondamentali ragioni», ha spiegato ai cronisti Giovanni Rizzuti, uno dei due legali che difende Cutfield (insieme all’avvocato Aldo Mordiglia). La prima ragione è che «è molto provato. La seconda che noi siamo stati nominati ieri e per articolare una linea difensiva compiuta, completa e corretta abbiamo bisogno di acquisire una serie di dati che al momento non possediamo. Al momento non sappiamo se ci sono altri indagati».
Naufragio Bayesian, il comandante James Cutfield non risponde ai giudici nel primo interrogatorio: «È molto provato, stiamo definendo la linea di difesa»
Il neozelandese è indagato per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo nell’ambito dell’inchiesta sul disastro della notte del 19 agosto