La teoria del complotto che unisce i vaccini, il grafene e le fantomatiche Scie chimiche
Non è la prima volta che riscontriamo narrazioni che fondono assieme più teorie del complotto assieme. In questo caso la ricetta richiederebbe come ingredienti grafene, Scie chimiche, suggestioni No vax e 5G. Generalmente chi crede in una tesi cospirativa tende a prendere per buone anche diverse altre, pure se si contraddicono tra loro, come quelle sugli allunaggi. Avevamo già visto diversi crossover: Scie chimiche e vaccini, vaccini e 5G, grafene, vaccini e 5G. Allora perché non fondere assieme grafene, vaccini e Scie chimiche? Ecco quindi una clip condivisa su Facebook che fa al caso, puntualmente priva di fondamento.
Per chi ha fretta:
- Un clip presenta due presunti esperti i quali elencano alla rinfusa una serie di congetture su un complotto che unisce assieme grafene, vaccini e Scie chimiche.
- La narrazione non presenta fonti concrete da verificare.
- Sappiamo che esistono studi veri su un impiego biomedico del grafene, ma con risultati che non possono certo emozionare un pubblico interessato a oscuri complotti.
Analisi
Le condivisioni su grafene, vaccini e Scie chimiche riguardano un breve reel dalla suggestiva didascalia «URGENTE! Grafene in tutti gli inoculi e Scie chimiche»:
Grafene, vaccini e Scie chimiche: il complotto “incredibile”
In che modo si è riusciti a generare questa fusione tra grafene, vaccini e Scie chimiche? Questi tre temi tanto gettonati nel mondo complottista sembrano buttati alla rinfusa, generando più confusione che altro. Vediamo adesso chi sono i due “esperti” citati e come sviluppano i loro “argomenti”.
Secondo un certo Ignacio Romance «il grafene non è stato introdotto solo in questi vaccini […] è stato introdotto anche in altre inoculazioni, anestetici, insulina […] e anche i polimeri derivati dal carbonio sotto forma di grafene vengono effettivamente diffusi dalle sostanze chimiche lanciate quotidianamente dagli aerei. […] Il taxol che è fondamentalmente un farmaco per il cancro al seno è stato utilizzato in uno studio clinico assieme all’ossido di grafene nel 2015. Ora siamo in grado di capire perché tante donne trattate con quel farmaco sono morte di trombo-embolia polmonare o cerebrale».
Gli unici vaghi riferimenti sono quelli di una presunta pericolosità del Taxol, noto anche come Paclitaxel, un farmaco chemioterapico usato assieme all’ossido di grafene, secondo la narrazione. Vediamo di cosa si tratta realmente.
Per la verità non si trova niente che confermi la narrazione (per la verità spetterebbe a chi fa l’affermazione presentare delle fonti). Mentre gli studi che confermano la sicurezza del farmaco, così come l’utilizzo dell’ossido di grafene si trovano senza problemi. Avevamo già trattato di come le ricerche serie sulle applicazioni biomediche stiano andando avanti senza problemi. Segnaliamo a titolo d’esempio una review del 2022. Sulla presenza di grafene e annessa pericolosità in altri trattamenti salvavita come l’insulina, narrazioni simili sono arrivate anche tramite altri personaggi noti negli ambienti No vax nostrani (ne avevamo trattato qui).
L’altro ospite, Stéphane Gayet, che riferisce di aver collaborato con Jean-Marc Sabatier, ci assicura innanzitutto di essere «molto prudente in tutto quel che dico, e confermo la presenza di ossido di grafene […] non serve assolutamente a niente in un prodotto vaccinale […] il suo potere deleterio per l’organismo umano è confermato […] abbiamo anche osservato la magnetizzazione delle braccia dei soggetti iniettati […] abbiamo sempre più argomenti». Per Gayet si tratta di informazioni «tutte affidabili».
Secondo quanto riporta Conspiracy Watch, il dottor Gayet è uno specialista in malattie infettive già membro del collettivo Laissons les prescrire, formato da sostenitori delle cure alternative contro la Covid-19. Non a caso «nel luglio 2022 – spiega il sito di fact-checking francese -, Stéphane Gayet è stato radiato dall’Ordine dei medici dopo essere stato accusato di prescrivere trattamenti potenzialmente pericolosi a pazienti residenti in tutta la Francia (ha prescritto idrossiclorochina a centinaia di persone)».
Gayet è stato anche uno dei diffusori di una clip dove una presunta biologa dimostrerebbe che il vaccino contro il papilloma virus conterrebbe ossido grafene. Peccato che la dottoressa in questione – ovvero la dentista Liliana Zelada -, avesse utilizzato un microscopio giocattolo reperibile facilmente su Amazon per eseguire la sua “analisi”, come avevamo verificato noi stessi in un articolo precedente, avvalendoci della consultazione di un esperto vero, il biologo molecolare Francesco Cacciante, con dottorato alla Normale di Pisa e divulgatore nel canale YouTube “A Caccia di scienza“.
Inoltre, tornando a quanto afferma Gayet nel filmato in oggetto, stiamo parlando di una persona che ha creduto con altrettanta leggerezza alla burla della monetina che si attacca al braccio. Se volete ripetere questo numero di magia ai vostri bambini, trovate un nostro articolo precedente dove spieghiamo il trucco.
Per quanto riguarda la strana combo tra vaccini e Scie chimiche, questa si perde tra le congetture in oggetto senza venire mai spiegata realmente.
Conclusioni
Grafene, vaccini e Scie chimiche sono temi che se messi assieme possono assicurare il successo di certe condivisioni nei Social network. Ma in sostanza di dimostrato non c’è niente. Gli stessi personaggi citati in queste narrazioni sembrano incastrati – o incastrarsi – forzatamente, senza mai arrivare davvero a dimostrare qualcosa.
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