Nave della Cei nel Mediterraneo per salvare migranti, la Lega all’attacco: «Li ospitano loro in Vaticano?». Ma il Papa difende la missione
Respingere i migranti «è un peccato grave». A dirlo è Papa Francesco dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla missione della barca a vela fatta salpare dalla Fondazione Migrantes, organo della Cei (Conferenza episcopale italiana) nel Mediterraneo, insieme alla Mare Jonio, per il salvataggio dei migranti. «Il mare nostrum, luogo di comunicazione fra popoli e civiltà, è diventato un cimitero. E la tragedia è che molti, la maggior parte di questi morti, potevano essere salvati», ha sottolineato il Pontefice durante l’udienza generale di oggi – mercoledì, 28 agosto – ricordando, inoltre, i «troppi morti nei mari e nei deserti» delle rotte migratorie. Per Francesco è necessario «non dimenticare ciò che dice la Bibbia», ovvero «“Non molesterai il forestiero né lo opprimerai”».
I buoni samaritani del Terzo Millennio
Come evitare «quei mari e quei deserti mortali»? Per il Papa non ci sono dubbi. «Non è attraverso leggi più restrittive, non è con la militarizzazione delle frontiere, non è con i respingimenti che otterremo questo risultato. Lo otterremo invece ampliando le vie di accesso sicure e regolari per i migranti, facilitando il rifugio per chi scappa da guerre, violenze, persecuzioni e da varie calamità; lo otterremo favorendo in ogni modo una governance globale delle migrazioni fondata sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà. E unendo le forze per combattere la tratta di esseri umani, per fermare i criminali trafficanti che senza pietà sfruttano la miseria altrui», ha concluso Papa Francesco «lodando l’impegno di tanti buoni samaritani, che si prodigano per soccorrere e salvare i migranti feriti e abbandonati sulle rotte di disperata speranza, nei cinque continenti».
La polemica
Per la prima volta una barca finanziata direttamente dalla Chiesa italiana – e «benedetta» dal Pontefice – ha avuto nel weekend appena trascorso un ruolo diretto nel soccorso dei migranti nel Mediterraneo. Tra sabato 24 e domenica 25 agosto, la Mare Jonio di Mediterranea e la Migrantes della Cei hanno infatti salvato 182 persone in 24 ore in tre operazioni nel tratto di mare compreso fra la Sicilia e il Nord Africa. ma la missione – e in particolare il coinvolgimento della Chiesa nel salvataggio delle persone migranti – ha fatto scoppiare la polemica. Sulle critiche era intervenuto il presidente della fondazione Migrantes, l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio Gian Carlo Perego, che in un’intervista ad Avvenire avevo sottolineato che «soccorrere e non respingere o abbandonare è la legge del mare, che mette al primo posto sempre la vita delle persone. Solo dopo il soccorso e l’accoglienza si può valutare un percorso di rientro in patria o di tutela e protezione dei migranti».
Lega all’attacco
Ogi, mercoledì 28 agosto, la Lega è tornata alla carica e ha puntato il dito contro la Cei che – a detta di diversi parlamentari – «dovrebbe essere chiara con i fedeli e dire loro quanti migranti intende ospitare in Vaticano. Le critiche costruttive sono sempre apprezzate, quindi siamo certi che i vescovi sapranno proporre soluzioni concrete. Non vogliamo credere che la Cei possa essere influenzata in alcun modo dalla politica», ha detto il deputato della Lega Igor Iezzi, capogruppo in commissione Affari Costituzionali. «Dalla Cei arriva l’appello all’accoglienza – gli fa eco la senatrice Tilde Minasi -. Dietro a questo monito deve esserci necessariamente un piano per governare l’immigrazione, sul quale i vescovi sicuramente ci informeranno. Sarebbe il caso, per esempio, di sapere quanti migranti vorrebbero accogliere in Vaticano e se intendono investire i soldi dell’8 per mille. Numeri insomma, piuttosto che parole, per evitare di essere fraintesi». E poi ancora: «Le parole del presidente della Cei pongono sicuramente dei quesiti: intende utilizzare i soldi dell’8 per mille per accogliere i migranti? E, ancora, quanti ne ospiterà in Vaticano? Auspico non si tratti solo di chiacchiere strumentali, perché le osservazioni sono utili e ben accette se presuppongono anche delle soluzioni costruttive che confido la CEI fornirà», afferma il senatore della Lega Nino Germanà, vicepresidente del Gruppo a Palazzo Madama.
Asse Casarini-Bergoglio
Nel frattempo, il capo missione della ong Mediterranea, Luca Casarini, ha ringraziato Papa Francesco perché attraverso il suo discorso “Mare e deserto” spinge i soccorritori «a non avere paura». Per Casarini, il Pontefice «si rivolge in particolare ai cristiani, questo discorso lo ha pronunciato nello spazio riservato di solito alla catechesi del mercoledì, e dice chiaramente le cose come stanno, senza mediazioni. Dall’inizio dell’anno – ha concluso il capo missione – ci sono più di mille morti affogati nel Mediterraneo, eppure alcuni che si dicono cristiani e stanno al governo, gioiscono per il “calo degli sbarchi”».
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