Torino, il divieto di fumo all’aperto è un flop: zero multe da quando la norma è entrata in vigore

Ad aprile il Comune ha approvato il provvedimento che vieta di accendere le sigarette a meno di 5 metri dalle persone. In molti ancora non sanno nulla

L’approvazione della norma anti-fumo all’aperto risale a metà aprile, ma per ora il Comune di Torino non ha visto un euro di multa. Chiunque voglia fumare all’aperto lo deve fare ad almeno 5 metri di distanza da altre persone. Peccato che i tavolini di bar e le fermate degli autobus siano pieni di persone armate di sigarette in bocca, incuranti del divieto. Devono essere i vigili urbani a far rispettare la nuova norma, ma per ora la linea è di informare piuttosto che sanzionare: «Come per tutte le nuove regole che entrano in vigore prima ancora che con un’attività di sanzione i nostri uomini intervengono con un’attività di informazione per prevenire le violazioni», riferisce il comandante della Polizia Locale, Roberto Mangiardi, a Repubblica.


La norma

Molto spesso i cittadini non conoscono nemmeno la nuova norma. Per questo i commercianti e Palazzo di città si sono incontrati per sottoscrivere un protocollo con il quale informare cittadini e avventori. Ma tutto per ora è rimasto sulla carta. Eppure sono state portate diverse proposte spiega il presidente di Epat, Vincenzo Nasi, che rappresenta gli esercenti: «C’è chi ha avuto l’idea di mettere un cubo rosso e uno verde sul tavolino in modo da dare la possibilità ai clienti di far sapere agli altri, attraverso il colore scelto, l’accettazione o meno di vicini di tavolo fumatori. Il rosso per indicare un no e il verde un sì». I gestori dei locali infatti non hanno alcun obbligo di far rispettare la norma perché «gli unici deputati a controllare e sanzionare sono i vigili», spiega Nasi. Il comandante Mangiardi sottolinea che «i controlli avvengono all’interno della quotidiana attività di pattuglia a piedi per verificare il rispetto del decoro della città e di quanto previsto dal regolamento di polizia urbana». E spiega che le sanzioni per ora non sono state fatte anche perché «Non è detto che i cittadini siano informati di questa novità». Meglio informare quindi in un primo momento per poi passare alle multe.


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