Strage di Brandizzo, il capotreno di Rfi era distratto dal telefonino: «Forse navigava sui social»

La procura accusa Antonio Massa di omicidio e disastro colposi

Antonio Massa, capotreno e principale indagato per la strage di Brandizzo del 31 agosto 2023, era distratto dal telefonino. Secondo l’accusa della procura di Ivrea guidata da Gabriella Viglione Massa in quel momento sapeva che un treno doveva passare. Lo testimonia il filmato in cui afferma «Se dico treno buttatevi di là». Eppure nel momento della strage stava navigando su Internet, forse addirittura sui social. Un’ipotesi ritenuta comunque integrativa e non fondante. Sul cellulare, fa sapere La Stampa, sarebbero state effettuati anche riscontri tecnici che avrebbero confermato la presenza sul web di Massa in orari precedenti al passaggio del treno che ucciderà poco dopo Kevin Laganà, di 22 anni, Michael Zanera, di 34, Giuseppe Sorvillo, di 43, Giuseppe Aversa, di 49 e Giuseppe Saverio Lombardo, di 52 anni.


L’indagine

La procura chiederà una proroga di sei mesi dell’indagine. L’azienda Rfi è chiamata in causa in base al principio, sancito dalla legge 231, secondo il quale è prevista la responsabilità amministrativa dell’impresa nei casi di omicidio colposo riconducibili a violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Con Massa nel registro degli indagati c’è Andrea Girardin Gibin, caposquadra della Sigifer di Vercelli. I reati ipotizzati sono omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Con dolo eventuale, visto che avrebbero agito con la consapevolezza di poter causare la morte degli operai. Indagato anche il board di Sigifer: Franco Sirianni (direttore generale), i figli Simona e Daniele e Cristian Geraci, direttore tecnico.


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