Tessere, regolamento, assemblee: l’associazione di Roberto Vannacci si prepara alla politica
Il comitato “Il mondo al contrario”, dal nome del libro del generale Roberto Vannacci e a lui fedele, scenderà in campo nelle elezioni regionali di novembre? Il passaggio da associazione culturale a politica è ormai pacifico e nessuno più lo mette in dubbio. Ma al centro delle discussioni politiche di questi giorni ora c’è la possibilità che i “vannacciani” chiudano delle liste per le elezioni in Emilia-Romagna, Umbria e Liguria. Nei giorni scorsi è trapelata una suggestione: un candidato della Lega su tre apparterrà alle fila di Vannacci. Sentito dalla Stampa, il tenente colonnello e presidente dell’associazione Fabio Filomeni smentisce: «Non esiste alcun accordo perché noi non facciamo accordi con un partito politico strutturato come la Lega».
Gli obiettivi dell’associazione
«La gatta frettolosa fa i micini ciechi», dice Filomeni come a ribadire che non c’è urgenza, che le cose arriveranno a tempo debito. E certifica: «Abbiamo intrapreso un percorso per trasformarci in un’associazione politica ma al momento non ambiamo a nessuna candidatura alle imminenti elezioni regionali». L’obiettivo primario in questa fase per l’associazione “Il mondo al contrario” è infatti quello di portare avanti il tesseramento. Che sta già avendo un grande successo: «I dati della piattaforma dicono che da quando abbiamo annunciato il progetto dell’associazione politica, un mese fa, abbiamo avuto un aumento di iscrizioni del 1.500%. Diciamo che oggi abbiamo 8 mila persone tesserate, ma crescono di giorno in giorno. Ci sono militanti della Lega e di Fratelli d’Italia, ma pure qualche compagno che condivide le idee di Roberto», un movimento trasversale quindi, spiega Filomeni. E continua: «Quando uno mi chiama chiedendo di iscriversi la prima domanda che faccio è: ha letto il libro e condivide tutti i contenuti? Sennò di cosa stiamo parlando? Vogliono iscriversi a un’associazione o cercano una poltrona?».
L’organizzazione
L’organizzazione ha cinque coordinatori per ogni circoscrizione in cui è suddivisa: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole. Quasi tutte le regioni, 18 su 20, hanno un delegato e sono decine le province con un referente. Un ingranaggio quindi che si sta formando ma che appare già strutturato. Tutti confluiranno a Grosseto, il 23 novembre, per la seconda assemblea nazionale dove verranno presentati lo statuto ufficiale e i relativi regolamenti. Per diventare socio si versa una quota di 30 euro, ma anche di più se si vuole. Chi punta a una candidatura deve rispondere a un questionario online di 14 domande su studi, professione o domande più approfondite: «Dispone già di un ambito di conoscenze o rete di amicizie alle quali proporre i valori e gli intendimenti del Comitato? Se Sì, in quali settori della società?». Il profilo viene poi esaminato, spiega Andrea Romiti, responsabile per l’Italia centrale: «Dopo una valutazione oggettiva dei curriculum da parte della struttura nazionale si procede a un colloquio sul territorio». Ma le porte non sono aperte a tutti: «Il nostro non è un carro dove tutti possono salire», sottolinea il coordinatore dell’Emilia-Romagna Francesco Paolo Semilia.
Leggi anche:
- Bersani: «Scuse a Vannacci? Mai. Se dovrò pagare non saranno 49 milioni»
- Flavio Tosi si candida alle regionali in Veneto e attacca Vannacci: «È un fascista di fatto». Ma nel 2011 era lui a essere accusato di fascismo
- Così Roberto Vannacci può “rubare” la fiamma tricolore a Giorgia Meloni: «È l’unico a esserne degno»
- Vannacci fa sul serio: «Il mio comitato si sta trasformando da associazione culturale a politica»
- Vannacci: «Disponibile a chiudere il caso se Bersani si scusa». La replica: «Quando avrà chiesto lui scusa a tutti gli “anormali” del mondo le avrà»