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Gli alluvionati dell’Emilia-Romagna e i risarcimenti: «A me 181 euro per 15 mila, ma c’è chi non ha avuto nulla»

emilia romagna alluvione risarcimenti beffa 1
emilia romagna alluvione risarcimenti beffa 1
Gli altri casi di ristori-beffa. La società che se ne occupa ha due dipendenti. I rifiuti via Pec senza motivazione

Si chiama Agri-Cat la srl di Ismea per gestire i danni da alluvione. Ha una dotazione di 350 milioni ma soltanto due dipendenti. L’azionista, naturalmente, è il governo. Ovvero il ministero delle Politiche Agricole di Francesco Lollobrigida. E proprio con Agri-Cat se la prendono gli agricoltori dell’Emilia-Romagna per chiedere i soldi dell’alluvione del 2023. Tra questi c’è Gianni Fagioli, proprietario del podere I fondi a Centoforche sull’appennino forlivese. Ha chiesto danni per 60 mila euro: «Ho perso l’agibilità della strada, l’accesso al podere, gli attrezzi; il collasso del crinale ha trascinato piante, la recinzione, il sistema di irrigazione». E non ha ricevuto un soldo, spiega a Repubblica.

Gli alluvionati dell’Emilia-Romagna

Una storia peggiore di quella di Stefano Mordini, che a fronte di 30 mila euro chiesti, ne ha presi 13,84. E nessuno sa perché, visto che i rifiuti non sono corredati da una motivazione. Non solo. Stefania Malavolti, che ha un’azienda a Casola Valsenio ha scoperto che le spettano 181 euro: «Forse per i kiwi, colpiti prima dalle gelate e poi dall’alluvione. Gli altri anni arrivavo a 12-15mila euro di raccolto, l’anno scorso neanche un frutto». Fabrizio Galavotti, che lasciò allagare i suoi terreni per salvare Ravenna, ha ottenuto «il 30% della richiesta, 130mila euro a fronte di 450mila di costi per le mancate produzioni, il cui valore reale però è di 1,5 milioni». Al massimo viene riconosciuto un terzo della cifra, anche se Confagricoltura parla del 20%. Ma sono arrivati anche «oltre 3.100 dinieghi, pari al 70% delle richieste, fra gelate e alluvione», dice la Coldiretti regionale.

Le domande di risarcimento respinte

Le prime Pec con le quali Agricat respingeva le domande di risarcimento sono arrivate a destinazione due settimane fa. O negavano o davano pochi euro. Il Fatto Quotidiano raccoglie la testimonianza di Fabiano Mazzotti, imprenditore agricolo di Faenza. Aveva diritto a 80 mila euro anche se aveva stimato danni per 250 mila. «Quando la domanda mi è stata respinta, ho tentato di accedere alla mia posizione personale sulla piattaforma ma non mi è stato consentito. Ancora adesso non so perché mi è stato negato il risarcimento. Mi hanno inviato la Pec senza confrontarsi con nessuno», dice. Ha ricevuto 5 mila euro dalla Protezione Civile e 3 mila dalla Camera di Commercio.

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