Torino, ronde notturne e perquisizioni a presunti spacciatori: indagati tre militanti di estrema destra

Tra gli indagati c’è anche Frank Mascia, pugile e tiktoker 42enne che è stato candidato nel Torinese con la Lega (che poi ne ha preso le distanze)

Tre militanti di estrema destra sono indagati dalla procura di Torino per usurpazione di funzioni pubbliche. Il più giovane ha 38 anni, quello più anziano ne ha 55 e sono tutti residenti in provincia del capoluogo piemontese. Tutti e tre sono finiti nel mirino degli inquirenti per «aver effettuato ronde in quartieri periferici al fine di allontanare soggetti asseritamente dediti allo spaccio, pubblicizzandole sul web». Secondo le ricostruzioni, basate in larga parte su filmati pubblicati su TikTok, i tre avrebbero fermato alcuni presunti spacciatori durante una ronda notturna e li avrebbero allontanati dal quartiere dopo una perquisizione improvvisata.


Il blitz degli agenti

L’operazione della Digos, su delega della Procura, è scattata nella mattinata di oggi, venerdì 30 agosto, alla vigilia di una nuova ronda. Gli agenti hanno perquisito le abitazioni degli indagati, sequestrando l’abbigliamento utilizzato durante le ronde non autorizzate, ma anche un tirapugni, una pistola a salve e diversi dispositivi elettronici che saranno poi analizzati.


Il tiktoker ed ex candidato della Lega

A far scattare le indagini sono stati i video delle ronde notturne pubblicate su TikTok da uno degli indagati. Si tratta di Franco Masciandaro, un commerciante 42enne di Settimo noto a tutti come Frank Mascia. L’uomo, che è anche un pugile dilettante e un tiktoker molto in voga negli ambienti di estrema destra, ha anche tentato il salto in politica durante le ultime elezioni del suo paese di residenza, candidandosi – pur senza essere tesserato – tra le fila della Lega. La sua candidatura ha raccolto però solo 14 voti e Masciandaro non è stato eletto in consiglio comunale. Il Carroccio ha preso le distanze dal 42enne dopo la pubblicazione di un video in cui fa il saluto romano e afferma: «Noi della legge Scelba ce ne freghiamo».

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