Usa 2024, la prima intervista di Kamala Harris da candidata: «Non cambierò politica sulle armi a Israele»

Durante il colloquio di 27 minuti la dem e l’aspirante vice Tim Walz hanno parlato di Medio Oriente, cambiamento climatico, middle class e immigrazione

Un’intervista attesissima, ma privi di rischi e senza sorprese. Quella rilasciata ieri, giovedì 29 agosto, dalla candidata dem alla presidenza Usa Kamala Harris e dal suo vice Tim Walz. Merito, o colpa, anche del network amico Cnn e della giornalista Dana Bash. Il suo avversario Donald Trump l’ha definita «noiosa», sebbene senza gaffe o scivoloni. L’unica “novità”: la nomina di un repubblicano nella sua amministrazione, come fece anche Barack Obama con Robert Gates alla difesa. «Ho trascorso la mia carriera invitando alla diversità di opinioni. Penso che sia importante avere persone al tavolo che hanno opinioni ed esperienze diverse quando vengono prese alcune delle decisioni più importanti. E penso che sarebbe un vantaggio per il pubblico americano avere un membro del mio gabinetto repubblicano», ha detto. Nei 27 minuti di intervista, Harris ha difeso l’operato di Joe Biden, ma ha anche affermato che «gli americani sono pronti a voltare pagina». 


La politica estera

Sul fronte della politica estera, nessuna domanda sull’invasione russa in Ucraina. Mentre sulla situazione a Gaza, Harris ha ribadito che «si deve arrivare a un accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi» israeliani nella mani di Hamas. «Io e il presidente lavoriamo giorno e notte per un accordo», ha aggiunto, ribadendo il diritto di Israele a difendersi e rilanciando la soluzione dei due stati. Sulla fornitura d’armi americane a Israele non ci sarà invece alcun cambiamento. Nessun embargo, quindi. Harris ha poi fatto sapere di voler inasprire le politiche sull’immigrazione. E si è impegnata a far «rispettare e applicare le leggi sulle persone che attraversano illegalmente la nostra frontiera», anche se in passato era per la depenalizzazione. «Ci dovrebbero essere delle conseguenze», ha precisato la dem, attaccando Trump per aver affossato il rigido accordo bipartisan per rafforzare la sicurezza al confine. 


I cambiamenti climatici e la middle class

Ai repubblicani che l’accusano di cambiare spesso le sue posizioni politiche, Harris ha assicurato che «i suoi valori non sono cambiati». Ad esempio, ha esemplificato, lei ha sempre creduto che «la crisi climatica sia reale, una questione urgente», citando le leggi e gli investimenti dell’amministrazione Biden in materia. E ha promesso, cambiando opinione, che non vieterà il “fracking”, ovvero la controversa tecnica per estrarre gas e petrolio dalle rocce che alimenta un settore chiave nello stato in bilico della Pennsylvania. «Possiamo sviluppare una energia pulita senza vietarlo», ha sottolineato. Ma la priorità, se eletta a novembre, sarà una: sostenere la middle class. «Nel mio primo giorno alla Casa Bianca le priorità saranno rafforzare la classe media, sviluppare un’economia delle opportunità, investire nel business, nella catena di approvigionamento, nelle famiglie. Le persone sono pronte per andare avanti, spinte da speranza e ottimismo», ha concluso. 

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