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Birmania, i più poveri costretti a vendere il loro rene per sopravvivere: l’inchiesta choc della Cnn

31 Agosto 2024 - 12:05 Redazione
I trapianti avverrebbero in India, mentre la compravendita sarebbe veicolata da alcuni gruppi Facebook

Vendere i propri organi per sopravvivere: è il terribile racconto che viene dalla Birmania, dove le persone più povere avrebbero iniziato a sottoporsi a questa pratica, effettuando la vendita a uomini e donne facoltose tramite Facebook. Il giro è stato scoperchiato da un’inchiesta della Cnn durata oltre un anno. Il meccanismo sarebbe il seguente: accompagnati da alcuni agenti, uomini e donne raggiungerebbero l’India per effettuare i trapianti, seppur la pratica sia illegale anche lì. La Cnn ha trovato annunci di vendita su almeno tre gruppi sul social network. E cita due casi: in uno, un uomo ha venduto il suo rene per circa 3mila dollari. In un altro caso, il rene è stato aggiudicato con 3.600 dollari.

Il giro d’affari

Sia i donatori che i riceventi (messi in contatto grazie all’intercessione degli agenti) hanno bisogno di falsificare tutti i documenti necessari e di organizzare l’intervento chirurgico. In India, infatti, le donazioni di organi sono consentite solo tra consanguinei. Per questo si falsificano i registri di famiglia, gli alberi genealogici e altri documenti con l’aiuto di avvocati e notai. Contattati dalla Cnn, né l’ambasciata della Birmania a New Delhi né il ministero indiano della Salute e del Benessere familiare hanno voluto rilasciare un commento.

I casi

Tra i casi citati dalla Cnn, c’è quello di una donna birmana con problemi renali che avrebbe pagato 12 milioni di kyat (circa 3.600 dollari o 3.300 euro) per un organo, venduto da un connazionale. La paziente ha dichiarato di essere stata costretta a ricorrere a questa soluzione dopo aver capito che seguendo la strada istituzionale avrebbe dovuto aspettare anni. Un periodo di tempo a cui non sarebbe sopravvissuta. Dall’altra parte un uomo, detenuto e torturato dalla giunta militare del paese per settimane, era rimasto senza lavoro ma in salute. Vendere il suo organo è stato l’unico modo che ha trovato per andare avanti: nel luglio 2023 è andato in India per fare l’intervento. Il suo rene è stato acquistato da un ricco uomo d’affari sino-birmano per 2.800 euro, 10 milioni di kyat birmani: quasi il doppio del reddito familiare medio annuo urbano in Myanmar, secondo i dati del 2019 della Myanmar Information Management Unit, affiliata alle Nazioni Unite.

Le cause

Dell’industria illecita farebbero parte decine di persone. Gli affari prosperano grazie alla disperazione profonda che imperversa in Birmania dopo lo scoppio della guerra civile. I gruppi armati si contengono la giunta, le strade sono regolate dalla violenza e la disoccupazione è salita alle stelle. Per non parlare dell’inflazione, schizzata a livelli proibitivi, anche riguardo ai beni di prima necessità. Tre anni fa, i militari presero il potere con un colpo di Stato. Da allora, quasi la metà della popolazione (54 milioni di abitanti) vive al di sotto della soglia della povertà. La cifra, secondo quanto rilevato dai ricercatori del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (Undp), è raddoppiata dal 2017.

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