Conte: «Resuscitare Matteo Renzi è harakiri»

Il leader M5S interviene dopo le parole di Bettini al Fatto Quotidiano: «Il progetto progressista deve essere contro l’affarismo»

«Anche io sono convinto che resuscitare Renzi, premiandolo dopo la disfatta elettorale europea e i suoi ripetuti fallimenti, sia una scelta che avrebbe un costo pesantissimo per la serietà e credibilità del progetto di alternativa a Meloni». Così il leader del M5s, Giuseppe Conte, interpellato dall’ANSA, commenta così l’intervento sul Fatto Quotidiano di Goffredo Bettini. Per Conte sarebbe «una scelta peraltro incomprensibile per gli elettori, visto che Italia Viva in questa legislatura ha votato quasi sistematicamente con il centrodestra e governa con le destre in molte amministrazioni territoriali. Ma – aggiunge – è una scelta inaccettabile anche se vogliamo che il progetto politico progressista sia costruito nel segno, per noi imprescindibile, dell’etica pubblica e della lotta all’affarismo. Lasciare questo spazio a Renzi, incoronarlo così platealmente come credibile rappresentante di un polo moderato, è un grande harakiri». «Il metodo e il merito con cui tutto ciò sta avvenendo e viene assecondato dai vertici del Pd sta aprendo una grave ferita con la mia comunità del Movimento 5 Stelle: una comunità che intende antropologicamente la politica in modo diametralmente opposto», ha concluso l’ex premier.


Cosa ha detto Goffredo Bettini al Fatto Quotidiano

«Nelle settimane agostane si sono moltiplicati dei confronti e alcune iniziative che hanno messo al centro proprio chi (Renzi) avrebbe dovuto per una volta aiutare un processo virtuoso, piuttosto che volerlo incarnare, interpretare, condizionare – ha scritto Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd sul qutodiano di Marco Travaglio – dando perfino maliziosi consigli al Pd, circa il modo di trattare la sua segreteria Elly Schlein. Renzi si dimostra ancora una volta un politico svelto e scaltro. Ma non intendo parlare di lui. Piuttosto del quadro che si sta determinando: da inopportuno si sta trasformando in un letale errore politico. Giusto far cadere i veti, stravagante dare le chiavi dell’allargamento del centrosinistra a Renzi. L’ex premier ha esaurito un ciclo. Ha lasciato detriti che non vanno scaricati sul futuro, ma suggeriscono quella condotta misurata che in politica è un aspetto decisivo».


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