Poggioreale, stacca a morsi il dito al compagno di cella e lo mangia. Il garante campano: «Serve sostegno per i detenuti con disturbi psichici»
Un «episodio di cannibalismo» si è verificato nel pomeriggio di mercoledì scorso all’interno della casa circondariale di Poggioreale (Napoli). A renderlo noto oggi, sabato 31 agosto, è il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello: «Un carcerato affetto da disturbo psichico, diagnosticatogli presso l’ospedale di Torre del Greco dal quale era stato dimesso, ha aggredito prima lanciando detersivo negli occhi, e poi ha letteralmente staccato e mangiato parte di un dito di un altro detenuto, anche lui affetto da problematiche psichiche».
«Non è sufficiente lo psichiatra, serve una struttura adatta»
Per Ciambriello «oltre che l’aumento degli psichiatri» nel carcere di Poggioreale, «serve una struttura adatta all’accoglienza di detenuti affetti da disturbi psichici. Se non una struttura, almeno un’unità operativa dedicata con infermieri, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione e psicologi – spiega – Sono più di duecento i detenuti psichiatrici presenti nell’Istituto, una ottantina sono psicotici. Occorre applicare il decreto della Giunta regionale della Campania area sanitaria n.6 del 25/01/2018, art.33.3. Chi cura i pazienti psichiatrici liberi?», si chiede il garante. E poi ancora: «Il Dipartimento di Salute Mentale è formato da psichiatri, psicologi, infermieri, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione psichiatrica, educatori, oss – sottolinea – Dunque, per curare la malattia mentale non occorre solo lo psichiatra, motivo per il quale anche in carcere, sono necessarie queste figure professionali.
Il problema del sovraffollamento carcerario
Infine, il garante campano ricorda il persistente problema del sovraffollamento carcerario: «Nella Casa Circondariale di Poggioreale sono presenti 2067 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 1404 posti. Ci sono sicuramente più di 200 soggetti con disturbi psichici. Di questi almeno 80 sono affetti da psicosi. Al padiglione Firenze, tra i primari, ci sono soggetti affetti da psicosi, così anche al Livorno sinistro, al padiglione Salerno e Roma. Non c’è diritto alla salute senza salute mentale!», conclude.
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