Sara Giudice, Nello Trocchia e l’accusa di stupro di gruppo: «Denunceremo per calunnia». Lei: «Me li sono trovati addosso»
Sara Giudice torna oggi sull’accusa di violenza sessuale di gruppo che coinvolge lei e il compagno Nello Trocchia. Ma la ragazza che li ha denunciati tiene il punto: «Me li sono trovati addosso». Giudice parla in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale dice che denuncerà la ragazza per calunnia. Ovvero il reato di chi accusa qualcun altro di un reato davanti all’autorità giudiziaria sapendo che è innocente. Dice Giudice: «Quando ho visto che i miei messaggi cadevano nel vuoto ho riflettuto: “Sarà imbarazzata”. Dopotutto io stessa mi ero sentita un po’ turbata. Posso capire. Lei, poi, era fidanzata. Mi sono detta “avrà il timore che si sappia in giro di questo bacio”».
I baci e il disagio
La giornalista di La7, presto in procinto di passare in Rai nel programma di Antonino Monteleone, riflette: «Quei baci avrebbero potuto sortire un disagio, lo capisco. Ma era un gioco condiviso. Realizzi che quel gioco non ti piace? Allora me ne chiedi conto. Un rimprovero, se ti penti, ci può stare. Un esposto in Procura, invece, ha travolto la mia, le nostre vite». Ma è convinta che quella sera non ci fosse nulla di strano: «Bisognava esserci. Io l’ho sentita scherzare sul fatto di aver conosciuto Formigli (Corrado Formigli autore di La7, ndr ) . L’ho sentita dire al collega “Preferisco andare via con loro”. L’ho vista sorridere, parlare, scambiarci battute. C’è un video nel quale, scesa dal taxi, sembra assolutamente presente a sé stessa».
Una controstoria
Nei confronti della ragazza, dice Giudice, «algrado tutto non provo rancore. Voglio restare empatica. Sogno delle scuse». Cosa resterà di tutto questo di qui a qualche anno? «Giudiziariamente nulla. Io e Nello ci saremo ripresi la nostra dignità. Ma dentro di me posso dire che ci sono già diversi effetti. Sono vittima di una controstoria». Intanto l’avvocato dell’accusa Gentiloni Silveri lamenta una violazione del codice rosso: la ragazza non è mai stata ascoltata dai magistrati e le verifiche si sono svolte senza includere questo passaggio cruciale. Questo aspetto potrebbe pesare in futuro di fronte al gip.
La denunciante
Nel testo della denuncia, come riporta oggi La Verità, la ricostruzione è molto diversa: «Appena si sono chiuse le portiere me li sono ritrovati addosso, prima una poi l’altro. Ricordo che mentre mi baciava, Sara diceva “quanto sei bella”», si legge nell’esposto. «Non riuscivo a reagire, a muovermi… Lui dava ordini, diceva “tu stasera non puoi tornare a casa, devi venire su da noi”. […] mi baciava e poi ha preso la mia mano, l’ha messa sulle sue parti intime e ho sentito l’erezione. Sono rimasta spiazzata».