Trovati i corpi di sei ostaggi a Gaza. Israele: «Sono i ragazzi del rave». Tra loro anche l’israelo-americano Hersh Goldberg-Polin. Biden: «Sono devastato»

La rabbia delle famiglie che annunciano una protesta in giornata: «Il Paese tremerà, l’abbandono è finito»

Il governo israeliano nella notte ha dichiarato di aver recuperato i corpi di sei ostaggi recuperati a Gaza, tra cui il giovane israelo-americano Hersh Goldberg-Polin. Il 23enne, fu sequestrato durante il rave nel sud di Israele il 7 ottobre. L’esercito ha dichiarato che era uno dei sei ostaggi uccisi quando le forze israeliane stavano per salvarli. I corpi sono stati recuperati da un tunnel sotto la città di Rafah. L’Idf ha identificato gli altri come Ori Danino, 25 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Almog Sarusi, 27 anni, e Alexander Lobanov, 33 anni, tutti presi in ostaggio nel raid del 7 ottobre. Il sesto, Carmel Gat, 40 anni, è stato invece rapito dalla vicina comunità agricola di Be’eri. Hersh Goldberg-Polin era anche di nazionalità americana. I genitori del giovane avevano parlato alla convention del partito democratico a Chicago. Il presidente Joe Biden aveva seguito di persona il suo caso e adesso dichiara: «Sono devastato». La vice Kamala Harris, candidata alla successione, commenta: «Hamas ha ancora più sangue americano sulle mani».


Il ritrovamento

L’esercito israeliano ha reso noto di aver trovato «diversi corpi» sulla Striscia di Gaza, che «potrebbero essere i resti di alcuni ostaggi». «In questa fase, i militari stanno ancora operando nella zona e stanno portando avanti un processo di estrazione e identificazione dei resti che durerà diverse ore», hanno sottolineato le Israel Defense Forces. Dopo il ritrovamento dei cadaveri, i parenti degli ostaggi hanno annunciato per domenica 1 settembre una grande protesta nel Paese. «A partire da domani, il Paese tremerà. Chiediamo alla gente di prepararsi. Israele si fermerà. Netanyahu ha abbandonato gli ostaggi: ora è un fatto. Ma l’abbandono è finito», hanno affermato. La dura dichiarazione arriva a poche ore dalla pubblicazione di un brevissimo video, da parte del Forum delle famiglie degli ostaggi, dove i parenti alludono alla possibilità che alcune donne rapite e stuprate dai terroristi potrebbero essere rimaste incinte e addirittura aver partorito nei tunnel di Gaza. Il filmato di 20 secondi, che non si sa al momento se si tratti di un atto estremo di pressione nei confronti del primo ministro affinché abbandoni la sua posizione sul Corridoio Filadelfia o se i parenti abbiano elementi sulle presunte gravidanze o addirittura di nascite in cattività, mostra una galleria buia, grida strazianti femminili, un’immagine sfocata di una donna incinta, il pianto di un neonato, poi la scritta «sono passati più di 9 mesi».


Il capo dell’opposizione contro il premier israliano: «Lungo la sua strada schiaccia le famiglie e il popolo d’Israele»

Anche il capo dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, punta il dito contro il premier israeliano: «I nostri figli e le nostre figlie muoiono in prigionia e Netanyahu è impegnato a fare giri di parole. Non gli interessano né l’asse Filadelfia né i vaccini antipolio, ma solo la coalizione e di tenersi stretti Smotrich e Ben Gvir». E poi ancora: «Lungo la sua strada schiaccia le famiglie e il popolo d’Israele. Continueremo a stare al fianco delle famiglie degli ostaggi, ad abbracciarle e proteggerle in questi tempi difficili», ha scritto Lapid sul suo account X.

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