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Israele, uccisi tre agenti a Hebron. L’elogio di Hamas che chiede l’escalation in Cisgiordania: «Sparate contro chiunque porti un’arma»

01 Settembre 2024 - 11:28 Stefania Carboni
Il premier Netanyahu: «Da dicembre, Hamas si rifiuta di condurre vere trattative»

Hamas ha elogiato, ma senza rivendicare, i responsabili dell’attacco in cui sono stati uccisi tre agenti israeliani stamane nei pressi di Hebron, nella Cisgiordania meridionale. Ha descritto l’attacco come una «risposta naturale», alla «guerra genocida», nella Striscia di Gaza e ai «crimini sionisti» in Cisgiordania, e invita tutti i residenti della Cisgiordania a bloccare le strade utilizzate dai coloni israeliani, e a «chiunque porti un’arma», di sparare. La sparatoria in cui sono stati uccisi i tre agenti israeliani è avvenuta al valico di Tarkumiya vicino alla città di Hebron. Mentre Tel Aviv si prepara alla protesta delle famiglie degli ostaggi, di cui sei trovati morti nelle ultime ore a Gaza, il premier Benjamin Netanyahu sosteine che Hamas si rifiuta di negoziare.

Netanyahu contro Hamas: «Vi prenderemo, regoleremo i conti»

«Siamo in una giornata difficile. I cuori dell’intera nazione sono lacerati. Insieme a tutti i cittadini di Israele, sono rimasto scioccato nel profondo della mia anima dal terribile omicidio a sangue freddo di sei dei nostri rapiti. Insieme a tutta la nazione, io e mia moglie condividiamo il pesante dolore delle famiglie. Siamo tutti in lutto insieme a loro», ha dichiarato Netanyahu. «Stiamo combattendo su tutti i fronti contro un nemico crudele che vuole assassinarci tutti. Proprio questa mattina ha assassinato tre poliziotti a Hebron. Mia moglie e io inviamo le nostre più sentite condoglianze alle loro famiglie», ha dichiarato. «Abbiamo visto l’inimmaginabile crudeltà degli assassini di Hamas il 7 ottobre, e l’abbiamo vista di nuovo nei tunnel sotto Rafah. Il fatto che Hamas continui a commettere atrocità come quelle del 7 ottobre ci impone di fare tutto il possibile affinché non possa commettere di nuovo queste atrocità», ha continuato il primo ministro in un messaggio registrato. «Da dicembre, Hamas si rifiuta di condurre vere trattative. Tre mesi fa, il 27 maggio, Israele ha accettato un accordo di rilascio degli ostaggi con il pieno appoggio degli Stati Uniti. Hamas ha rifiutato. Anche dopo che gli Usa hanno aggiornato la bozza dell’accordo il 16 agosto, abbiamo accettato, e Hamas ha nuovamente rifiutato», ha affermato, sostenendo che anche ora, «mentre Israele sta conducendo intense trattative con i mediatori nello sforzo per raggiungere un accordo, Hamas continua a rifiutare fermamente qualsiasi offerta». «Peggio ancora, in quello stesso momento ha assassinato sei dei nostri ostaggi». Nonostante ciò, «il governo israeliano è impegnato, e io personalmente sono impegnato, a continuare a perseguire un accordo che ci restituirà tutti gli ostaggi e garantirà la nostra sicurezza ed esistenza», ha concluso.

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