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Liliana Resinovich, ora il fratello vuole una nuova perizia: «Ritrovata in un bosco, ma nessun segno di morsi di animali»

01 Settembre 2024 - 15:00 Ugo Milano
Sergio Resinovich annuncia di aver ingaggiato uno zoologo per fugare i dubbi sulla morte della donna scomparsa a Trieste a dicembre 2021

Il corpo di Liliana Resinovich, la donna scomparsa dalla sua abitazione a Trieste il 14 dicembre 2021, non presentava ferite da morsi di animali quando è stato trovato. Un particolare definito «anomalo» dall’avvocato Nicodemo Gentile, presidente dell’associazione Penelope e legale del fratello della 63enne Sergio Resinovich. «Depositeremo a breve la perizia di uno zoologo», annuncia Gentile in un’intervista a Il Piccolo. Secondo i familiari della vittima, è strano che il corpo di Liliana Resinovich non presentasse alcuna ferita da morsi di animali, se non altro perché l’area boschiva dove è stata ritrovata il 5 gennaio 2022 «è popolata da cinghiali e piccoli roditori», ricorda ancora il legale del fratello.

La perizia dello zoologo

Nell’intervista al giornale friuliano, Gentile aggiunge: «La figura che abbiamo consultato ci dice che in quel posto è impossibile che il corpo abbia stazionato anche per pochi giorni senza poi riportare nemmeno il segno di un morso. Non c’era neppure traccia dell’impronta di un muso o del pelo di un animale sui sacchi neri: come è possibile?». Il legale fa sapere inoltre di aver chiesto alla procura di Trieste di acquisire le registrazioni di alcune interviste televisive rilasciate dal marito della 63enne, Sebastiano Visintin.

Il giallo della scomparsa e del ritrovamento

Il corpo di Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre 2021, fu trovato il 5 gennaio 2022 nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. La testa della donna era avvolta in due sacchetti di plastica, mentre il corpo chiuso in due sacchi, infilati uno dall’alto e l’altro dal basso. A giugno 2023, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trieste ha disposto nuove indagini sulla morte della donna, dopo che in un primo momento la rrocura ne aveva chiesto l’archiviazione.

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