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Parabiago, la rete di amanti che ha aiutato la sacerdotessa Adilma a uccidere Fabio Ravasio

01 Settembre 2024 - 11:53 Ugo Milano
I pm hanno arrestato sette uomini, accusati di aver aiutato la 49enne brasiliana a inscenare il finto incidente stradale in cui è morto il suo ultimo compagno

Si sarebbe avvalsa di almeno sette complici, tutti amanti o ex amanti, Adilma Pereira Carneiro, la 49enne accusata di aver ucciso il suo compagno Fabio Ravasio, 52 anni, lo scorso 9 agosto a Parabiago, vicino a Milano. Carneiro, che ha origini brasiliane, si trova in carcere da una decina di giorni con l’accusa di omicidio volontario premeditato. I carabinieri di Legnano e la procura di Busto Arsizio stanno indagando per capire quante persone abbiano aiutato la donna nel suo piano omicida. E stanno anche rispolverando alcuni controversi casi del passato in cui Carneiro potrebbe essere in qualche modo coinvolta. Uno dei dettagli emersi finora, scrive oggi Cesare Giuzzi sul Corriere della Sera, è che la 49enne è una sacerdotessa della religione afrobrasiliana candomblè. «Lei è una stregona. Ho assistito personalmente all’esecuzione di “macumbe”. Prendeva pezzi di animali dal macellaio, faceva dei riti», ha raccontato un suo amante ai carabinieri.

Gli altri indagati

Adilma Pereira Carneiro ha nove figli e tre ex mariti. Secondo gli inquirenti, la donna avrebbe pianificato l’omicidio del suo ultimo compagno insieme ad almeno altri sette uomini, quasi tutti amanti o ex amanti. Alcuni di loro, scrive il Corriere, l’avrebbero aiutata perché innamorati, altri perché erano «soggiogati dai riti di magia nera», ad altri ancora era stato promesso un appartamento. Insieme alla 49enne brasiliana sono state arrestate altre cinque persone: il figlio Igor Benedito, l’attuale marito Marcello Trifone, l’amante Massimo Ferretti, il fidanzato di una delle figlie Fabio Lavezzo e Mirko Piazza, un ragazzo del paese. Nei giorni successivi, altre persone sono finite in manette: Fabio Oliva, un meccanico che avrebbe dovuto aiutare Carneiro a far sparire la macchina usata per il finto incidente stradale; e Mohammed Dhaibi, che doveva inscenare un malore per bloccare il traffico.

Le morti dei due ex mariti

Ma c’è un altro filone dell’indagine, continua il Corriere, che sta prendendo sempre più piede ed è quello che riguarda le morti dei due ex mariti di Carneiro, scomparsi «in circostanze da chiarire». Il primo fu assassinato per motivi misteriosi mentre la donna si trovava in Brasile. Da lui Carneiro avrebbe ereditato alcune proprietà immobiliari. Mentre il secondo marito, Michele Della Malva, era legato ai clan mafiosi di Vieste e morì – secondo il referto ufficiale – per un infarto. Dalla sua morte Carneiro ha ereditato una proprietà in Puglia e una villa in Francia. Secondo i pm, potrebbe essere stato proprio il secondo marito a introdurre Adilma Carneiro nel mondo criminale. I due si erano conosciuti in cella: lui era dietro le sbarre per scontare 29 anni di condanna per due omicidi, lei era stata beccata all’aeroporto di Malpensa con 13,7 chili di cocaina.

In copertina: Adilma Pereira Carneiro, la donna accusata di aver organizzato con 5 complici l’omicidio del compagno Fabio Ravasio a Parabiago (ANSA/Simona Carnaghi)

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