Pompei, esplode il caso Sangiuliano: «Mail con informazioni sensibili sul G7 anche all’influencer Maria Rosaria Boccia»
Contestabile è il destinatario dell’e-mail galeotta: letteralmente. Ma pure, è il minimo che si possa dire, il metodo di lavoro tra i ranghi del ministero della Cultura e di suoi enti collegati. Già perché Dagospia pubblica oggi in esclusiva – con tanto di foto e testo – una lettera datata 5 giugno 2024 che rischia di inchiodare il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e i suoi collaboratori a serie responsabilità sul “caso” di Maria Rosaria Boccia, la misteriosa influencer entrata da alcuni mesi nell’inner circle del ministro. E la vicenda a questo punto da mini-scandalo estivo rischia di diventare una vera grana politica – forse anche giuridica – per Sangiuliano. Nella mail rilanciata dal sito di gossip, infatti, il direttore del Parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel invia allo staff del ministro – a partire dal suo consigliere diplomatico Clemente Contestabile e al capo della segreteria Narda Frisoni – una serie di importanti indicazioni pratiche in vista della serata di gala coi ministri della Cultura del G7 in programma tra poche settimane, il 20 settembre. Un piano operativo che fa seguito – si legge esplicitamente nella breve mail – alla «visita con sopralluogo agli scavi del Ministro in data 3 giugno, insieme alla dott.ssa Boccia che legge p.c.». Già, la mail non è diretta infatti soltanto a una serie di indirizzi dall’eloquente dominio @cultura.gov.it, ma pure a quello della “dottoressa Boccia”. Che pure, come confermato peraltro nei giorni scorsi dal ministero stesso, in quell’ente non ricopre alcun incarico ufficiale.
Informazioni sensibili
Il caso è di particolare gravità, sottolinea nel dare la notizia Dagospia, se si considera che all’e-mail di Zuchtriegel vengono perfino allegate le piantine con i possibili percorsi che quella sera dovrà seguire la delegazione internazionale di alto livello. A corredo di informazioni già di per sé sensibili: «Si è convenuti a organizzare il concerto nell’Anfiteatro (circa 2000 posti) e la cena riservata agli ospiti nella Palestra Grande. Questo darebbe, tra l’altro, anche la possibilità, in caso di pioggia, di utilizzare i portici», si legge fra l’altro. Informazioni e documenti delicatissimi, insomma, se si considerano i rigidi protocolli di sicurezza in vigore per i vertici G7. Inviati però – su indicazione del ministro stesso? – pure alla misteriosa influencer-consulente non ufficiale. «Ecco la pistola fumante che non lascia dubbi sulla gestione a dir poco allegra degli atti (riservati) del ministero dell’(in)cultura», attacca ora Dagospia.
Il ministro nel mirino
Per il sito di gossip, in conseguenza dello scoop s’imporrebbero almeno tre considerazioni-conseguenze. Primo, «urge una indagine della Corte dei Conti per eventuali benefit di trasporto su auto o mezzi ministeriali o anche solo di rimborso spese viaggi etc., usufruiti dalla Boccia pompeiana con l’avallo di “Genny Delon”». Secondo, «giunti a questo punto, vien da chiedersi se non sia scoccata l’ora che ‘O Ministro ‘nnammurato se ne torni definitivamente a Napoli a gorgheggiare ‘’Malafemmena” in qualche trattoria di Posillipo». Altrimenti detto, si pone il tema delle dimissioni di Sangiuliano. Terzo, ultimo ma non ultimo, «gli account non ufficiali non sono protetti ed espongono a rischi cyber. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa l’Autoritá nazionale per la cybersicurezza (ACN) che “tutela gli interessi nazionali per rendere il Paese più sicuro e resiliente».
Italia Viva all’attacco
Tra i più lesti a zompare sul caso e andare all’attacco, sul fronte politico, l’ex sottosegretario e fedelissimo di Matteo Renzi Ivan Scalfarotto: «Dagospia pubblica una mail interna al ministero della Cultura, relativa ad atti riservati, arrivata in copia all’ormai famosa ‘consulente fantasma’ Maria Rosaria Boccia. Bisogna che il ministro Sangiuliano riferisca al più presto al Parlamento: se non è in grado di spiegare, allora si dimetta. Meloni non può accettare una simile situazione. Se necessario, siamo pronti alla mozione di sfiducia», attacca sui social il senatore di Italia Viva.
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