Tormentoni estivi a confronto: la top ten del nuovo millennio – La serie

Baby K feat. Giusy Ferreri – Roma-Bangkok (2015)

Roma-Bangkok segna un nuovo inizio per la storia dei tormentoni italiani. Intanto, anche se non è il primissimo esperimento di reggaeton all’italiana, è certamente il primissimo successo reggaeton all’italiana. A proposito di successo, è il primo di Baby K, che diventerà presto una delle più importanti cuoche di hit estive di questo tipo, talmente brava in questa specifica disciplina che ancora oggi lotta faticosamente e, bisogna dirlo, con scarsissimi risultati, per tirarsi via da quel ruolo. Roma-Bangkok è anche uno dei primi successi della premiata ditta Takagi&Ketra, che in futuro si macchieranno di innumerevoli reati musicali in veste di produttori di tormentoni estivi, termine che tra l’altro loro detestano. Il brano è stato scritto insieme a Rocco Hunt e Federica Abbate, una delle più richieste penne del pop italiano, e Roma-Bangkok è la sua prima vera hit. Prima di Roma-Bangkok solo brani dimenticabilissimi, dopo Roma-Bangkok praticamente l’inferno in terra del pop italiano. Non siamo in grado di dirvi se il successo di questa canzone sia dovuto alla prima volta che, appunto, questi elementi entrano in connessione gli uni con gli altri: il reggaeton, Baby K, il tocco di Takagi&Ketra, la scrittura di Federica Abbate. Una ricetta perfetta, seppur industriale, come se agli italiani fosse stata presentata una nuova prospettiva musicale, che infatti ormai dopo quasi dieci anni è diventata quasi tradizione e che esploderà negli anni a seguire con nuove produzioni degli stessi protagonisti di Roma-Bangkok (Giusy Ferreri sarà l’unica nel tempo a voler prendere seriamente le distanze da un certo tipo di prodotto, scaraventandosi, per esempio, dalla parte opposta della barricata con il progetto Bloom), oppure aprendo spazi per l’infilata di fenomeni come Fred De Palma ed Elettra Lamborghini. Ma sappiamo che possiamo rintracciare in questo brano, uno dei due della storia della musica italiana, perlomeno quella monitorata e registrata dalla FIMI (la Federazione Industria Musicale Italiana), ad ottenere, cinque anni dopo l’uscita, un disco di diamante. Roma-Bangkok, non importa quanto questo possa ferire mortalmente i puristi della musica d’autore, rappresenta una tappa fondamentale della storia della musica nel nostro paese, di fatto darà vita ad un genere. Un genere insopportabile, plastificato, ruffiano, privo di qualsiasi forma di profondità, ma discograficamente vivo e vegeto, ben più della totalità del cantautorato di tradizione che il pubblico tanto ama, di cui il pubblico ha un’infinità e alle volte rabbiosa nostalgia, mentre comunque, in radio, se è estate, negli ultimi dieci anni, sta passando quasi certamente un brano cantato da Baby K, o prodotto da Takagi&Ketra, o scritto da Federica Abbate. Sicuro. E nessuno cambia stazione.