Il prof Pregliasco: «Non prendo più la metro a Milano perché ho paura dei No-vax»

L’episodio del sasso sul palco a Barletta e i precedenti: anche un proiettile all’università

Il professor Fabrizio Pregliasco di recente si è trovato con un sasso sul palco. È successo a Barletta. E il lancio è arrivato quando ha detto che Covid-19 era in ripresa. Per la verità io non me ne sono reso conto subito perché stavo parlando e di fronte avevo due riflettori che mi abbagliavano: non vedevo il pubblico. Ho sentito solo un tonfo sul palco. Si è accorta del sasso la giornalista che era a fianco a me, Manila Gorio. Ha subito fermato il dibattito chiedendo ai responsabili di farsi avanti evidenziando la gravità dell’atto e chiedendo scusa», spiega oggi in un’intervista al Corriere della Sera. Poi ha voluto proseguire: «Ho terminato di spiegare con toni tranquilli della convivenza con il Covid, senza enfasi e senza alcun allarmismo».


Il sasso

Pregliasco spiega che «il sasso è arrivato vicino, non ho idea se volessero davvero colpirmi e hanno sbagliato mira. Noi eravamo sul palco dell’anfiteatro, posto in basso, mentre il pubblico era seduto sugli scalini e la pietra è stata lanciata dall’alto. È stato un episodio spiacevole, che ho trovato davvero un po’ esagerato». Nel marzo 2022 aveva anche ricevuto un proiettile in università: «Era accompagnato da una lettera di minacce. Mi accusavano di consigliare un vaccino neurotossico ai bambini e promettevano di sparare alla pancia e alle gambe a me e ai miei figli con l’intento di farmi soffrire». E spiega che la sua vita è cambiata: «Molte volte le persone che mi riconoscono mi chiedono un selfie. Altre volte, ma è una minoranza, mi insultano accusandomi di aver rovinato l’Italia. Per evitare gli attacchi dei no vax non vado più in metropolitana dove sarei spesso riconosciuto».


I social

Con i No-vax ha qualche problema anche sui social network: «Per questo ultimo caso mi hanno scritto “peccato che il sasso non ti abbia colpito”. Per sdrammatizzare, con gli amici stiliamo la classifica dei commenti più assurdi. Al numero uno c’è “sei un glande”, seguito a ruota da “vai a schiacciare ricci con il deretano”. Espressioni quasi comiche, se non fosse che dietro c’è tanto odio». Tutto questo dipende da un fatto: «Mi accusano di averli chiusi in casa durante la pandemia». Ma Pregliasco non ha mai avuto ruoli decisionali durante l’emergenza.

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