I funerali di Hersh, l’ostaggio americano ucciso da Hamas. Le scuse del presidente israeliano Herzog, il discorso della madre – Il video
Non solo scioperi e proteste. Oggi, lunedì 2 settembre, in Israele è anche il giorno dell’ultimo omaggio a Hersh Goldberg-Polin, l’ostaggio israelo-americano di 23 anni, ucciso insieme ad altre cinque persone da Hamas nei giorni scorsi. Il suo cadavere è stato recuperato dall’Idf a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e oggi a Gerusalemme si è tenuto il suo funerale, a cui hanno partecipato migliaia di persone, con decine di bandiere israeliane e statunitense a riempire la piazza. «Hersh, chiedo perdono a nome dello Stato di Israele per non essere riusciti a riportarti in patria sano e salvo e non aver saputo proteggerti», ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog durante il funerale. Hersh era uno dei tre ostaggi inclusi nella lista di luglio che avrebbero dovuto essere liberati in caso di un accordo tra Tel Aviv e Hamas. Il 23enne è stato rapito il 7 ottobre 2023 durante l’assalto dei miliziani palestinesi contro Israele. Mentre era prigioniero a Gaza, Hersh è stato colpito da una granata e gli è stato amputato un braccio.
Il ricordo della madre
Il corteo funebre per il giovane israelo-statunitense arriverà al cimitero di Givat Shaul, dove è prevista la sepoltura nel pomeriggio. Tra i momenti più attesi del funerale c’era anche l’elogio funebre del presidente israeliano Herzog, che rivolgendosi ai familiari di Hersh ha detto: «Rachel, Jon, Libi e Orli, vi chiedo perdono. Ora abbiamo un compito urgente e immediato. Chi prende le decisioni deve fare tutto il possibile, con determinazione e coraggio: salvare coloro che possono ancora essere salvati e riportare a casa tutti i nostri figli e figlie, i nostri fratelli e sorelle». Poche settimane fa, i genitori di Hersh avevano raccontato la loro terribile esperienza durante la convention del Partito Democratico americano che lo scorso agosto ha incoronata Kamala Harris come candidata ufficiale alle presidenziali di novembre. Oggi, a Gerusalemme, la madre del 23enne ha voluto rivolgere un ultimo saluto al figlio che ormai non c’è più: «Ok tesoro, ora continua il tuo viaggio… Sei finalmente, finalmente, finalmente libero».
September 2, 2024
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